Nell’opera “Nozze di sangue” il poeta e drammaturgo spagnolo Federico Garcia Lorca riscrive secondo i dettami della tragedia classica un cupo fatto di cronaca avvenuto in quegli anni, e già dalle prime battute del testo si intuisce la fine terribile verso cui si incamminano i personaggi. Un semplice saluto mattutino fra una madre e un figlio si colora di angoscia non appena il giovane cerca un coltello per cogliere l’uva: per la donna che ha conosciuto il dolore e la violenza quell’oggetto significa soltanto morte, e il suo turbamento trasmette all’istante un senso di tragica ineluttabilità. Questa è la scena con cui si apre “Nozze di sangue”, che il regista Mario Ferrero registrò per la radio nel 1960, con Lina Volonghi nella parte della Madre e Giulio Bosetti in quella dello Sposo, suo figlio. Fra gli altri interpreti: Rina Morelli, Valeria Moriconi, Luigi Vannucchi, Maria Fabbri, Lia Curci.
Federico del Sagrado Corazón de Jesús García Lorca, (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), è stato un poeta e drammaturgo spagnolo appartenente alla cosiddetta generazione del ’27: un gruppo di scrittori che affrontò le avanguardie europee con risultati eccellenti. Apertamente a favore delle forze repubblicane, scoppiata la Guerra civile spagnola viene per questo ucciso da ignoti, quasi sicuramente legati al nazionalismo fascista.