Figura di riferimento del panorama musicale francese contemporaneo, Pierre Boulez, nato a Montbrison il 26 marzo 1925 e spentosi a Baden-Baden lo scorso 5 gennaio, ha dominato con la sua potente personalità artistica, manifestata nella triplice veste di compositore, di direttore d’orchestra e di saggista, la scena culturale e artistica del secondo dopoguerra. Dopo aver intrapreso gli studi di matematica, li abbandonò per dedicarsi alla musica, formandosi a Parigi sotto la guida di Olivier Messiaen e René Leibowitz. L’iniziale influsso della tecnica dodecafonica, e in particolare di Anton Webern, presente nelle prime composizioni, lascia ben presto il posto a un linguaggio estremamente personale, nel quale l’impianto architettonico della forma si coniuga con l’impulso costante di sperimentare nuovi percorsi espressivi. Opere come “Douze Notations” per pianoforte, “Structures I et II” per due pianoforti, “Le marteau san maître” per contralto e ensemble strumentale, e “Pli selon Pli” per soprano e orchestra, lo rendono ben presto un’autorità indiscussa dell’ambiente musicale internazionale. Accostatosi alla direzione d’orchestra, come egli stesso dichiarò più volte, più che altro per la mancanza di interpreti nell’ambito della musica contemporanea, Boulez divenne anche in questo campo una delle personalità più suggestive per le sue letture caratterizzate da una “clarté” di impronta cartesiana, capaci di esaltare gli elementi strutturali della composizione. Di particolare rilievo, a questo proposito, sono le sue interpretazioni del teatro di Wagner, soprattutto il “Ring des Nibelungen” e il “Parsifal”,diretti anche a Bayreuth, e dei maggiori testi musicali del Novecento. In questo documento sonoro del 1998 tratto dalla trasmissione “Mattino tre” di Radio 3, Boulez, intervistato in occasione di una tournée in Italia dell Ensemble Inter Contemporain, il gruppo da camera da lui fondato nel 1976, rievoca gli inizi della sua carriera, della sua passione per Wagner, puntualizza i requisiti di una buona esecuzione e parla del suo saggio su Stravinskij.
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