Renata Tebaldi, accompagnata dall’Orchestra Sinfonica di Roma della RAI diretta da Alberto Paoletti, interpreta “Sì, mi chiamano Mimì” dall’opera “La bohème” di Giacomo Puccini in una registrazione del 29/11/1954. Nell’arco di pochi anni dal debutto, avvenuto nel 1944, Renata Tebaldi divenne uno dei soprani più richiesti e apprezzati dai pubblici italiani e stranieri. Il fatto che la sua carriera fosse coeva a quella di Maria Callas determinò, soprattutto in Italia, terra di fazioni e di campanilismi, fino alla costituzione di due veri e propri schieramenti a favore dell’una o dell’altra. Si disse che la Tebaldi non aveva il talento della Callas e che la Callas non aveva la bellezza dei mezzi vocali della Tebaldi. Oggi, a distanza di tempo, si può affermare che le due cantanti, entrambe grandissime e diversissime, fecero vivere al teatro lirico un momento unico e irripetibile. Il meraviglioso strumento vocale della Tebaldi, pronto nello stesso tempo tanto a sonorità eteree quanto a poderosi acuti, aveva agio di effondersi e di risaltare nel tardo Verdi, in Puccini e nei ruoli più lirici del verismo. In particolare, l’interpretazione della “Bohème”, della quale è un fulgido esempio l’esecuzione dell’aria di presentazione di Mimì, riceve dalla cantante pesarese una gradazione di toni, una serie di trapassi psicologici che l’hanno resa uno dei suoi indubbi punti di forza.
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