Giuseppe Pontiggia (Como, 25 settembre 1934 – Milano, 27 giugno 2003) è stato uno scrittore, aforista, critico letterario e curatore editoriale.
A vent’anni dalla sua scomparsa Rai Teche propone un’intervista realizzata nella casa di Milano dello scrittore.
Vinse diversi premi: il Premio Strega nel 1989 con “La grande sera”, il Super Flaiano nel 1994 con “Vite di uomini non illustri” (1993), il Premio Chiara alla carriera nel 1997 e il Premio Campiello, il Premio Società dei Lettori e Pen Club nel 2001 con Nati due volte (2000).
Pontiggia partecipò a numerose trasmissioni radiofoniche tra cui Dentro la sera, su Rai Radio 2. Da “Nati due volte”, Gianni Amelio trae il film “Le chiavi di casa” presentato alla 61ª edizione del Festival di Venezia nel 2004 mentre da “Vite di uomini non illustri” Mario Monicelli trae il film “Facciamo paradiso” del 1995.
Lo scrittore, intervistato da Luciano Minerva, parla del suo libro “Nati due volte” che negli anni successivi all’intervista avrà grande successo internazionale, tradotto in spagnolo, tedesco, inglese, olandese, ungherese, francese, svedese, cinese e giapponese.
Nell’incontro affronta i temi dell’handicap e della diversità, del rapporto tra esperienza autobiografica e scrittura narrativa, del rapporto tra l’ordine e il disordine.
Il disordine è una infelicità perché non trovo le cose che cerco e mi crea molti problemi, però evidentemente io convivo col disordine da quarant’anni quindi devo anche riconoscere che c’è evidentemente una mia propensione al disordine. L’ordine per me è una meta, quando scrivo cerco l’ordine non formale, non riconoscibile ma certamente per me l’arte è trasformare il caos in cosmo, anche se è un cosmo centrifugo, non chiuso. Però la presenza del disordine evidentemente per me è un segno di vitalità, un modo di comportarmi. Non l’ho ancora risolto, ma sono appena quarant’anni che mi occupo di questo problema.
Un altro contributo su Giuseppe Pontiggia è disponibile qui.