“Tante storie per giocare. Programma per i piccoli” è una trasmissione di cui Gianni Rodari è autore e conduttore. La formula prevede che i “piccoli” siano non solo i destinatari, ma i veri protagonisti: un gruppetto di bambini è presente in studio e Rodari è in continuo dialogo con loro. Il programma è per Rodari occasione per mettere in pratica in uno studio radiofonico le sue intuizioni teoriche sull’invenzione delle storie per l’infanzia (che troveranno sistemazione in La grammatica della fantasia, Einaudi, 1973).
“Tante storie per giocare” è diviso in tre parti. Nella prima parte c’è la storia di Piertonto, un ragazzino che si trova sempre nei guai perché agisce interpretando alla lettera i modi di dire. La sua obbedienza, senza comprensione, diventa sciocca pedanteria, e l’effetto comico della storiella è assicurato per i giovanissimi presenti, che la commentano insieme a Rodari, smascherando talvolta anche certe convenzioni sociali. Nella seconda parte del programma, Rodari racconta una storia senza il finale; a proporlo sono i bambini, che per ciascuna vicenda trovano molti possibili epiloghi. Questo diventa un momento per riflettere, tra le risate, sui valori individuali e della società. Nella terza parte viene recitata una filastrocca che ha per protagonista Giovannino Perdigiorno, quel personaggio rodariano che viaggia in paesi lontani e dall’incontro con le differenze esce cresciuto, arricchito e ancora più curioso. Curiosi sono anche i bambini, che, stimolati e guidati dagli espedienti di Rodari, scatenano la fantasia.
“Tante storie per giocare. Programma per i piccoli”, Programma Nazionale. Puntata del 25 marzo 1970