Per ricordare il regista (Milano, 23 dicembre 1916 – Roma, 7 giugno 2008), Rai Teche propone una sua intervista del 1956 sul film “Poveri ma belli” (1956), primo grande successo cinematografico della trilogia che comprende anche “Belle ma povere” del 1957 e “Poveri milionari” del 1959. Il film rappresenta il passaggio tra il cinema del neorealismo e la così detta “commedia all’italiana”, un genere che racconta la società con leggerezza e ironia. Nell’intervista, il regista illustra le caratteristiche dei personaggi principali della storia d’amore, sottolineando il proposito di mostrare nel film i costumi dei giovani della Roma popolare degli anni Cinquanta. I ragazzi “Poveri ma belli”, spiega Risi, sono interpretati da giovani attori come Renato Salvatori, Maurizio Arena e Marisa Allasio, scelti tra molti altri per la loro spontaneità nella recitazione. Dino Risi è tra i maggiori esponenti della commedia all’italiana insieme a Mario Monicelli e Luigi Comencini. Dotato di un’ironia sferzante, ha diretto film come: “Una vita difficile” (1961) e “Il sorpasso” (1962), in cui ha presentato un affresco impietoso dell’Italia e degli italiani negli anni del dopoguerra e del boom economico. Nei film successivi ha dimostrato notevole versatilità cinematografica, spaziando dal registro satirico de “I mostri” 1963, a quello drammatico di “Profumo di donna” (1974). Il cinema di Risi, diventato oggetto di culto da parte della raffinata cinefilia francese, e imitato dai giovani registi innovatori di Hollywood.