Marco Santagata (Zocca, 28 aprile 1947 – Pisa, 9 novembre 2020) è stato uno scrittore, critico letterario e accademico italiano, vincitore del Premio Campiello nel 2003 con “Il maestro dei santi pallidi” e del Premio Stresa di Narrativa con “L’amore in sé” nel 2006. Come italianista, è stato tra i massimi esperti di lirica classica italiana, di Dante e di Petrarca e petrarchismo e si è occupato di Leopardi e della poesia fra Otto e Novecento.
Laureatosi alla Scuola Normale, ha insegnato Letteratura italiana all’Università di Pisa. Dal 1984 al 1988 ne ha diretto l’Istituto di letteratura italiana, ed è stato poi direttore del Dipartimento di Studi italianistici.
È stato visting professor in molti atenei prestigiosi come la Sorbona, l’Università di Ginevra, la UNMA di Città del Messico e Harvard.
Scompare all’età di 73 anni, dopo una lunga malattia, aggravata dall’aver contratto il COVID-19.
Grande conoscitore della letteratura italiana, in questa intervista Santagata parla dell’attualità dei classici e ci dà una testimonianza su Petrarca e la nascita dell’Umanesimo.
Intervista di Luciano Minerva