Rai Teche propone un estratto di un’intervista a Paolo Villaggio su Fantozzi, per ricordarlo nel giorno della sua nascita, il 30 dicembre del 1932.
Attore e scrittore, Villaggio fu creatore di un linguaggio diventato parte della cultura italiana e specchio della società.
Tra le sue interpretazioni quella che si ricorda maggiormente è la figura di Ugo Fantozzi, ideata da lui stesso. Apparsa sia su carta, prima sulla rivista L’Europeo e poi attraverso i libri editi dalle case editrici Rizzoli e Mondadori, che su pellicola, con la serie di film diretti dai registi Luciano Salce, Neri Parenti, lo stesso Paolo Villaggio e Domenico Saverni.
Alla maschera del ragionier Ugo Fantozzi e in generale all’attività artistica del suo ideatore è dedicata appunto questa intervista a Paolo Villaggio, realizzata nell’ambito della trasmissione televisiva Stracult Show del 27 novembre 2008.
A dialogare con Villaggio sono i conduttori Fabio Caressa ed Elena Di Cioccio, con la collaborazione della giornalista Maria Cuffaro.
Paolo Villaggio, con risposte spontanee, sincere e geniali, racconta la fortuna letteraria e cinematografica di Fantozzi. Parla poi della sua “voce”, ovvero il linguaggio e le espressioni che sono diventate nel tempo parte del nostro modo di parlare, dei motivi che lo hanno spinto a fare cinema.
Esprime infine le sue considerazioni rispetto al successo ottenuto.
Tutte le risposte sono contraddistinte da una capacità di giudizio spesso amara ma sempre concreta, che restituisce a chi ascolta l’unicità della lettura della realtà e della società contemporanee che Villaggio ha saputo trasmettere con la sua arte.
“Viviamo in una cultura che si è impoverita perché ha ereditato come obiettivo per la felicità il successo: Avere non è essere felici, è sembrare felici”
Paolo Villaggio