Susan Joyce Vreeland (20 gennaio 1946 – 23 agosto 2017) è stata una scrittrice americana. Nata a Racine, nel Wisconsin; discendente di una famiglia di artisti, l’autrice de “La passione di Artemisia” parla nell’intervista rilasciata a Luciano Minerva in occasione del festival di Mantova del 2004 di come tradurre in linguaggio narrativo i temi della pittura e del ruolo delle donne nella storia dell’arte.
I miei colori sono le mie parole. I colori sono parole e io cerco di combinarli in modo che mostrino le emozioni che stanno dietro il quadro e i personaggi del quadro. Ogni dipinto ha dietro di sé una storia silenziosa e noi dobbiamo esaminare con calma e con attenzione il quadro per vedere quale può essere quella storia. Poi esercitiamo la nostra immaginazione per concepire i personaggi, il dramma, la storia, l’interazione tra i personaggi e anche l’interazione tra lo spettatore e il quadro e con il lettore di un passaggio che riguarda un quadro…Con la pittura bisogna immaginare il movimento e la storia che c’è dietro. I film ci danno tutto, ma io credo che per tenere viva l’immaginazione che ha un bambino dobbiamo leggere più che guardare i film. Quando immaginiamo, abbiamo un ruolo attivo nella comunicazione tra un artista o uno scrittore e chi guarda o il lettore