Rita Levi-Montalcini (Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012) è stata una neurologa, accademica e senatrice a vita italiana, insignita del Premio Nobel per la medicina nel 1986.
Negli anni cinquanta con le sue ricerche scoprì ed illustrò il fattore di accrescimento della fibra nervosa (NGF), e per tale scoperta è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia accademia delle scienze. Nominata nel 2001 senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”. È stata socia nazionale dell’Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche e socia-fondatrice della Fondazione Idis-Città della Scienza.
Per la scienziata, cultura scientifica e cultura umanistica sono sempre state gemelle. Ha destinato tutte le sue sostanze alla fondazione che porta il suo nome che finanzia l’istruzione universitaria tra le donne dei paesi del terzo mondo. Il suo impegno umanitario parte da lontano, dal suo impegno come volontaria prestato a Firenze durante la seconda guerra mondiale.
Dopo la pubblicazione dell’autobiografia “Tempo di mutamenti” il premio Nobel affronta nell’intervista a cura di Luciano Minerva rilasciata a Roma nel 2003, il tema della violenza e dell’odio, dell’importanza dell’imprinting dell’odio che porta a violenze e guerre. Il libro è una riflessione sull’uomo, sulle sue capacità psico-fisiche e sulle sue potenzialità spesso inespresse.
L’odio si perpetua dal punto di vista dalla cattiva istillazione nell’infanzia, nell’infanzia noi impariamo tutto, il bene e il male..e impariamo anche chi amare e chi odiare.
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