Abraham “Boolie” Yehoshua (Gerusalemme, 9 dicembre 1936 – Tel Aviv, 14 giugno 2022) è stato uno scrittore, drammaturgo e accademico israeliano.
In questa intervista di Luciano Minerva, rilasciata a Roma nel 2001 presso il teatro Argentina di Roma, lo scrittore parla del rapporto tra morale e scrittura.
Israele e noi ebrei in generale siamo davvero speciali per la storia che abbiamo: l’esperienza dell’olocausto ad esempio produce ancora oggi ogni giorno nuovi libri, nuove poesie, nuova prosa, ma di volta in volta nella letteratura israeliana ed ebraica i problemi schiacciano le piccole sfumature della vita. Non voglio fare paragoni, ma prendiamo la letteratura del Sud America: oggi questo continente non sta producendo quello che produceva, diciamo, vent’anni fa. Allora ci furono dei grandi libri, che nascevano da uno stato di grande agitazione nel continente: la vicenda dei desaparecidos, la lotta contro le dittature. Ora si sta passando alla democrazia, una democrazia blanda, non come quella occidentale, ma pur sempre una democrazia. Tutto ciò che accadeva e ci arrivava con la forza di Garcia Marquez e di altri nasceva da una reale lotta all’interno degli Stati e di questo continente. Che cosa preferite? Una buona letteratura o una democrazia migliore? Io direi che la cosa più importante è che la gente sia viva e la democrazia funzioni. E se poi la letteratura non funziona…
Altri contributi presenti sul sito Teche:
Abraham Yehoshua – Torino, 2006
Abraham Yehoshua – Torino, 2007