Lo sceneggiato Tecnica di un colpo di Stato – la marcia su Roma del 1978 ricostruisce in modo puntuale gli avvenimenti che portarono alla marcia su Roma del 28 ottobre 1922 con la presa del potere da parte del fascismo e la nomina di Benito Mussolini al ruolo di Presidente del Consiglio. Oltre ad una prova corale di ottimo livello da parte degli attori protagonisti (tra tutti Pietro Biondi/Mussolini, Raoul Grassilli/Facta, Vittorio Congia/Vittorio Emanuele III) è da segnalare l’inserimento di materiali visivi dell’epoca che conferiscono all’opera un taglio documentaristico – il tutto orchestrato dalla sapiente regia di Silvio Maestranzi. La conclusione dello sceneggiato è affidata ad un dibattito in studio tra gli autorevoli esponenti dei partiti antifascisti degli anni ’70 Umberto Terracini del PCI, testimone oculare dei fatti narrati, Enrico Manca del PSI e Marco Follini della DC interrogati dal giornalista Alberto La Volpe sulle ragioni storiche che determinarono l’immobilismo dei grandi partiti popolari dinanzi all’ascesa del fascismo.
La prima puntata ci riporta all’estate del 1922: l’Italia è segnata dalla contrapposizione violenta tra squadre fasciste e movimenti antifascisti mentre il governo Facta è diviso tra la necessità di mantenere l’ordine pubblico e la volontà di favorire l’ingresso dei fascisti al governo.
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Per saperne di più guarda anche Nascita di una dittatura, l’approfondimento sugli anni precedenti l’ascesa del fascismo, condotto da Sergio Zavoli.