Il 9 ottobre del 1963, una colossale frana precipitò nell’invaso della diga costruita allo sbocco della stretta valle del Vajont, tra Veneto e Friuli. In questo video il servizio di Sergio Zavoli che si recò nello scenario apocalittico della valle del Piave per documentare con microfono e cinepresa la disperazione dei superstiti e il lavoro dei soccorritori, ma anche il rientro sgomento di tanti emigrati del posto, tornati dai luoghi più diversi per cercare i dispersi delle proprie famiglie.
Per ricordare uno dei più spaventosi disastri avvenuti nel nostro Paese nell’ultimo secolo, Rai Teche propone su RaiPlay la raccolta “Vajont, un disastro italiano”. L’inondazione che seguì rase al suolo la sottostante cittadina di Longarone con le frazioni Rivalta, Villanova, Pirago e Faè, e diversi borghi del comune di Erto e Casso a monte dell’impianto. I morti furono 1910, in base alla stima più attendibile, ma vennero recuperati i resti di sole 1500 vittime.
Il cataclisma fu determinato da diverse concause, dalla sottovalutazione del rischio idrogeologico sul versante del Monte Toc al superamento del livello di sicurezza delle acque nel bacino artificiale in corso di collaudo, per precisa responsabilità dell’ente costruttore dell’impianto, la SADE (Società Adriatica Di Elettricità), e dei suoi dirigenti. I procedimenti giudiziari per l’individuazione dei colpevoli si protrassero fino al 1971, quando con la sentenza definitiva della Corte di cassazione venne ufficialmente riconosciuto che l’evento era perfettamente prevedibile ed evitabile, e dunque dovuto a gravi negligenze umane.
Il drammatico racconto che la televisione pubblica fornì nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe vide in prima linea Antonello Branca, autore di brevi ma coraggiosi reportage dai paesi di Erto e Casso che suscitarono grande scalpore, dando voce alla rabbia della popolazione in programmi d’approfondimento giornalistico come “TV7”. Qui sotto un estratto di uno dei servizi.
Sempre da TV7 è presente nella raccolta anche il filmato “Gli acrobati delle dighe”, dedicato agli operai che presero parte alla costruzione della diga e tra i quali vi furono le prime vittime di quest’opera colossale, già negli anni del cantiere.
Chiude infine l’antologia la puntata della trasmissione “AZ un fatto come e perché” del 15 maggio 1971, che faceva il punto sull’intera vicenda all’indomani delle condanne definitive a carico degli imputati per il disastro.
“Vajont, una tragedia italiana” vuole essere una testimonianza su quel drammatico 9 ottobre di sessant’anni fa, indelebilmente impresso nella nostra memoria collettiva, ma qui rievocato attraverso la forza ancora oggi sconvolgente delle immagini custodite nell’archivio televisivo della Rai.