Il New Yorker lo considera uno dei migliori venti scrittori di questo secolo. Nathan Englander nel 2007 al Festivaletteratura di Mantova in un incontro denso di arguzie con Antonio Monda, a partire dai temi legati al romanzo “Il Ministero dei casi speciali”, ambientato nella comunità ebraica negli anni bui della dittatura in Argentina.
Nathan Englander, nato nel 1970 a West Hempstead, Long Island, ha vissuto per alcuni anni in Israele prima di tornare a New York. Ha esordito nel 1999 con la raccolta di racconti “Per alleviare insopportabili impulsi”, che gli è valsa il Premio PEN/Malamud. Vincitore di una Guggenheim Fellowship nel 2003, ha pubblicato nel 2007 il suo primo romanzo, “Il ministero dei casi speciali”, ambientato nell’Argentina della Guerra sporca. Nel 2012 è tornato al racconto con “Di cosa parliamo quando parliamo di Anne Frank”, finalista al Premio Pulitzer per la narrativa. Successivamente ha scritto i romanzi “Una cena al centro della terra” (2017) e “kaddish.com” (2019), anno in cui ha ricevuto anche il Premio Fernanda Pivano insieme a Kevin Powers



