Il documentario radiofonico “Rievocazione Italia combatte”, realizzato da Italo De Feo nel 1963, ripercorre la straordinaria avventura della trasmissione clandestina “Italia combatte”, andata in onda tra la fine del 1943 e il 1944. Ideata dai partigiani in collaborazione con gli alleati angloamericani, la trasmissione nacque mentre il Paese era ancora diviso tra il Nord occupato e il Sud liberato.
Inizialmente trasmessa da Radio Bari e Radio Napoli, fu successivamente diffusa anche da Radio Roma e Radio Firenze. “Italia combatte” rappresentò la voce dell’Italia libera, offrendo un’alternativa alla propaganda del regime fascista: notizie autentiche, bollettini militari, appelli partigiani e messaggi degli Alleati. Non era soltanto un programma radiofonico, ma un simbolo di speranza e libertà.
Attraverso i microfoni della radio, intellettuali, giornalisti, militari, artisti e politici portarono avanti un messaggio di resistenza, contribuendo a scrivere una pagina fondamentale della storia italiana. Tra le personalità di rilievo che vi collaborarono figurano Arnoldo Foà, Cesare Polacco, Alba De Céspedes, Leo Longanesi, Vincenzo Tallarico, Antonio Piccone Stella, lo stesso Italo De Feo e molti altri.
La forza della trasmissione risiedeva nella sua capacità di emozionare e coinvolgere, parlando direttamente al popolo con coraggio e semplicità, nonostante i rischi e la censura. La sigla e il tono vibrante delle voci contribuivano a creare un legame profondo con gli ascoltatori.
“Italia combatte” si sostituiva di fatto al giornale radio: ogni puntata era un bollettino della Resistenza, con messaggi cifrati, testimonianze dal fronte e aggiornamenti militari. In un Paese lacerato dalla guerra, rappresentò la nascita di una nuova radio libera e democratica. Con mezzi limitati ma un messaggio potente, ricordava a tutti che l’Italia non era sconfitta. L’Italia combatteva!
Radio Bari. Italia combatte. Intervista al partigiano “Furor” ( dalla trasmissione Radio Bari. Italia combatte del 14/04/1944)
Questa preziosa testimonianza ci arriva direttamente dal cuore della Resistenza, registrata nel 1944 durante la trasmissione clandestina del programma “Italia Combatte”. Protagonista dell’intervista è Furor, nome di battaglia di un giovane ufficiale italiano giunto della Valle d’Aosta. All’indomani dell’armistizio, come molti altri uomini liberi, scelse senza esitazione la via della montagna e della clandestinità, unendosi alla lotta partigiana contro il nazifascismo. Nel suo racconto, il giovane combattente descrive con lucidità e passione la vita quotidiana tra i boschi e i rifugi, le difficoltà e i rischi costanti, le azioni militari svolte dalla sua banda composta da circa ottanta persone, tra uomini e donne uniti dal desiderio di libertà.
Azioni condotte anche oltreconfine, a Grenoble, in collaborazione con i partigiani francesi della Savoia: una chiara dimostrazione della dimensione europea della Resistenza fondata su ideali comuni di giustizia e dignità umana. Un punto centrale dell’intervista è il ruolo fondamentale delle donne nella Resistenza. Furor sottolinea con forza il contributo delle partigiane, donne spesso giovanissime che hanno combattuto con lo stesso coraggio degli uomini, affrontando operazioni pericolose senza mai tirarsi indietro.
Tra loro, spicca la figura di Marisa, esempio luminoso di determinazione, intelligenza e audacia, che si distinse in numerose missioni. Attraverso le sue parole del partigiano Furor, emerge un ritratto vivido e commovente di una generazione che ha scelto di resistere, spesso a costo della vita, per restituire all’Italia la libertà. Un messaggio che risuona ancora oggi, forte e necessario.