A 125 anni dalla nascita di Ignazio Silone, al secolo Secondino Tranquilli (Pescina dei Marsi, 1° maggio 1900 – Ginevra, 22 agosto 1978), Rai Teche pubblica su RaiPlay “Silone: ritorno a Fontamara”: l’intervista allo scrittore marsicano realizzata nel 1962 per il programma Arti e Scienze nei luoghi che hanno ispirato il suo capolavoro letterario Fontamara.
Ignazio Silone visse una vita all’insegna dell’impegno per la giustizia sociale, sia nell’attività politica che in quella letteraria. Lasciata la natìa Pescina in seguito al devastante terremoto della Marsica del 1915, dopo alcuni anni si trasferì a Roma, dove iniziò la sua carriera politica e fu tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia. Allontanatosi dal partito nel 1930, si stabilì in Svizzera, in esilio, dove rimase fino alla fine della guerra. Fu proprio durante l’esilio che iniziò la sua attività di scrittore, dando vita ai romanzi che lo avrebbero reso celebre a livello internazionale. Nel dopoguerra tornò in Italia, continuando a scrivere, a collaborare con giornali e riviste, e a prendere parte attivamente al dibattito culturale, civile e politico del Paese.
Fontamara è il suo primo e più celebre romanzo: un autentico affresco della realtà rurale abruzzese negli anni ’30 sotto il regime fascista, un’opera di denuncia sociale che mette in luce l’ingiustizia e l’oppressione subite dalle classi contadine e racconta di come la ribellione di un singolo possa divenire l’innesco di una presa di coscienza collettiva. Non a caso alcuni giornali definirono “rivolta di Fontamara” le agitazioni contadine che portarono alla riforma agraria del dopoguerra.
Il paese in cui sono ambientate le vicende è immaginario, ma la condizione sociale e storica è reale: Fontamara, scrive Silone, è un villaggio “come tanti altri; ma per chi vi nasce e cresce, il cosmo. L’intera storia universale vi si svolge: nascite, morti, amori, odii, invidie, lotte, disperazioni.”
Il titolo fu ispirato da una via di Pescina dove sorge una fontana così chiamata dagli abitanti, ed è lì che le telecamere Rai tornano con lo scrittore trent’anni dopo la pubblicazione del romanzo.
Intervistato da Franco Simongini, celebre critico e divulgatore artistico, Silone riflette sul senso dell’arte e sul rapporto tra il passato del romanzo e il presente del boom economico, ripercorrendo la genesi di un’opera divenuta un classico internazionale non solo per l’ambientazione storica e la denuncia sociale ma anche – e soprattutto – per il suo respiro tragico e profondamente umano.