Un’intervista radiofonica dell’8 luglio 1988 in cui Arnaldo Pomodoro (Morciano di Romagna, 23 giugno 1926 – Milano, 22 giugno 2025) parla della sua partecipazione alla 43° Biennale di Venezia, del suo lavoro, della sua ricerca artistica su materiali come piombo, bronzo e alluminio.
Arnaldo Pomodoro è considerato uno dei più grandi scultori contemporanei italiani, tra le sue opere più amate vi sono le celebri sfere di bronzo, che, scomponendosi, sembrano rompersi e aprirsi davanti allo spettatore. Questo effetto invita chi osserva a esplorarne l’interno, in un gioco di contrasti tra la perfezione levigata della superficie esterna e la complessità nascosta della struttura interna.
Le sue sculture, vere e proprie icone di minimalismo e controcultura, sono presenti in numerose città del mondo, tra cui Lampedusa, Sorrento, Rimini, Pesaro, Genova, Roma, Milano, Pavia, Terni, Torino, Tivoli, Belluno, San Giovanni Rotondo (nella basilica progettata da Renzo Piano), Copenaghen, Brisbane, Dublino (presso il Trinity College) e Los Angeles. Le opere di Pomodoro sono inoltre esposte al Mills College in California, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, nei più importanti musei internazionali e persino presso la sede delle Nazioni Unite.