Nel 1961 il programma “Arti e scienze – Cronache di attualità” dedica una rubrica alla vita di Thomas Mann (Lubecca, 6 giugno 1875 – Kilchberg, 12 agosto 1955) intervistando la moglie, Katia Mann, e aprendo ai media il suo archivio privato in cui sono depositati documenti preziosi, come una lettera del filosofo Benedetto Croce.
Thomas Mann, nato a Lubecca nel 1875 e Premio Nobel per la Letteratura nel 1929, fu un intellettuale profondamente critico verso il nazismo, posizione che espresse pubblicamente nel 1933 durante una conferenza su Wagner, simbolo dell’arte tedesca. Le sue parole gli costarono l’esilio, prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti. Rientrò in Europa solo nel 1952, rifiutando però un incarico politico in Germania Ovest e stabilendosi in Svizzera, dove morì nel 1955. Nelle sue opere, come “I Buddenbrook”, “La montagna incantata” e “La morte a Venezia”, esplora il conflitto tra la vita borghese e quella artistica, interrogandosi sulla compatibilità tra arte e vita.