Il documentario “Un giorno col personaggio: Enzo Ferrari” fa parte di una serie dedicata a personaggi famosi che Sergio Zavoli ha realizzato per la radio nel 1960. Il giornalista presenta il ritratto del protagonista costruito seguendo un criterio che svela la sua profonda umanità attraverso le testimonianze di amici e collaboratori che con lui hanno condiviso esperienze di vita e di lavoro. Con una nota biografica Zavoli introduce la figura di Enzo Ferrari costruttore di automobili da competizione che insieme a trecentocinquanta operai ha dato vita alla casa automobilistica che porta il suo nome. Lodato dai grandi industriali di tutto il mondo,spesso imitato invano dalla più qualificata concorrenza, nel 1952 un sondaggio americano lo indicò come il più insigne personaggio europeo del tempo. La fortuna di Ferrari va rintracciata secondo Zavoli nella vocazione artigiana rimasta intatta nel corso degli anni, nonostante il clamoroso successo internazionale. Il percorso di vita del personaggio,tra i più singolari e difficili,ha influito sullo sviluppo della personalità dell’uomo dotato di una fortissima tempra,ricco di fascino,stimato e ammirato da tutti e al contempo solitario e scostante. Secondo Zavoli è proprio nella dualità del suo carattere che si può cogliere l’immagine più autentica del protagonista. Il racconto della figura di Enzo Ferrari inizia con la testimonianza di un suo carissimo amico: Severo Boschi giornalista che per molti anni si è occupato di automobilismo. Boschi parla dell’amico come di una persona con un forte senso di fedeltà nell’amicizia, un uomo apparentemente duro per il suo modo di rapportarsi agli altri, ma che sotto la ruvida scorza nasconde una grande sensibilità. Ricorda poi come nacque l’idea del cavallino rampante simbolo storico della leggendaria scuderia Ferrari. Lo stemma appartenuto alla famiglia di Francesco Baracca pilota dell’aviazione militare italiana (medaglia d’oro nella prima guerra mondiale) fu concesso a Ferrari dalla madre di quest’ultimo. Il racconto radiofonico si definisce ulteriormente con le opinioni di Gigi Villoresi e del proprietario della casa automobilistica Maserati, Omar Orsi. Villoresi uno dei piloti più popolari degli anni immediatamente prima e dopo la seconda guerra, con esperienza nella scuderia Ferrari, da un giudizio positivo sull’attività dell’industriale, sottolineandone i meriti e le capacità, ma sotto il profilo umano la sua valutazione cambia, “Perché” dice “ è un uomo duro incapace di ringraziare”. La testimonianza di Omar Orsi amministratore della casa automobilistica concorrente, celebra il successo di Ferrari attribuendogli grande capacità di impegnarsi con rigore e costanza nella realizzazione dei suoi progetti ”Un modo quasi ascetico di credere nel lavoro”. Secondo Orsi la vita di Ferrari è esemplare poiché ha creato dal nulla un’opera eccellente e qualcosa di ancora più ingegnoso: il mito del suo nome. Nella seconda parte del viaggio radiofonico nel mondo di Enzo Ferrari le testimonianze si concentrano nel luogo simbolo dell’avventura pionieristica dell’automobilismo italiano: la fabbrica di Maranello. Vengono raccolte le opinioni dei suoi più stretti collaboratori, tecnici esperti nel settore che raccontano aneddoti significativi legati alla frenetica attività dello stabilimento, in particolare gli aspetti tecnologici e organizzativi riguardanti alcune importanti competizioni automobilistiche che hanno fatto la storia dell’azienda. Descrivono la metodica di Ferrari nella pianificazione del lavoro e nell’organizzazione dei vari reparti, puntualizzando la sua competenza nel fornire le indicazioni durante la costruzione di un’autovettura. Gli assistenti parlano poi di Ferrari sotto il profilo umano, fornendo un‘immagine più personale. Lo descrivono come uno dei pochi uomini potenti e di vasta fama informato su tutto, che sa essere divertente, spassoso narratore di barzellette e disponibile a rispondere personalmente alle innumerevoli lettere che riceve. L’itinerario radiofonico attraverso il mito del “Cavallino rampante” si conclude con la testimonianza dello stesso Ferrari che chiarisce con una frase lo spirito dell’impresa da lui creata: ” Quando sogno una macchina, quando intraprendo una nuova costruzione la mia mente e tutte le mie energie vengono spese per il raggiungimento di questo scopo, è una forma egoistica per continuare a vivere”.
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