Nell’intervista radiofonica in onda il 18/05/1972, Pier Paolo Pasolini spiega le peculiarità della sua opera cinematografica.
Il regista individua due fasi differenti nel suo cinema, la prima all’inizio dell’attività, caratterizzata da film come Accattone(1961), Il Vangelo secondo Matteo (1964), La ricotta(1963) e Edipo Re (1967), definiti dallo stesso autore “nazionalpopolari”, nella concezione gramsciana del termine, cioè segnati dalla visione di una cultura responsabile del cambiamento della società.
La seconda fase del suo percorso artistico è invece, secondo il regista, influenzata dalla trasformazione della società italiana, che da agraria adotta progressivamente le forme del “neocapitalismo”. Pasolini, in polemica con la nuova cultura di massa della società neocapitalistica, inizia a realizzare film “d’élite”, apparentemente aristocratici e antidemocratici, ma che in realtà possono, paradossalmente, parlare alle masse, e in questo senso sono da lui definiti come “un atto di democrazia”.
Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo ed editorialista, è considerato uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del XX secolo.