Per celebrare i 70 anni della nostra Repubblica Rai Teche propone uno speciale, partendo dall’estratto di una intervista a Giorgio La Pira che spiega, in termini chiari, il senso profondo e la ratio della Costituzione Italiana
Nel 1946, infatti, La Pira, politico e giurista italiano, venne eletto all’Assemblea costituente e svolse un’opera apprezzata nell’ambito della “Commissione dei 75”, specialmente nella redazione dei Principi Fondamentali. L’attuale Art. 2 della Costituzione venne modellato attorno alla sua proposta iniziale. L’Articolo 2 della Costituzione Italiana, recita: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
La sua Relazione alla Sottocommissione I faceva una specifica menzione dei diritti umani nella Costituzione italiana, per la prima volta nella storia dell’Occidente «Alcune Costituzioni recenti (Austria 1920, Lettonia 1932, Polonia 1935) mancano di tale premessa: e ne mancano per la ragione che gli essenziali e tradizionali diritti dell’uomo sono in esse considerati come il presupposto tacito ed ineliminabile di ogni Costituzione. Diverso è il caso per la nuova Costituzione italiana: essa è necessariamente legata alla dura esperienza dello stato “totalitario”, il quale non si limitò a violare questo o quel diritto fondamentale dell’uomo: negò in radice l’esistenza di diritti originari dell’uomo, anteriori allo stato: esso anzi, accogliendo la teoria dei “diritti riflessi”, fu propugnatore ed esecutore di questa tesi: – non vi sono, per l’uomo, diritti naturali ed originari; vi sono soltanto concessioni, diritti riflessi: queste “concessioni” e questi “diritti riflessi”, possono essere in qualunque momento totalmente o parzialmente ritirati, secondo il beneplacito di colui dal quale soltanto tali diritti derivano, lo Stato. »
(Giorgio La Pira)