A novembre del 2015 usciva in libreria “Un doppio hurrà per Nonna Sprint. Giovanna la Nonna del Corsaro Nero e la tv dei ragazzi degli anni ‘60”, di Barbara Scaramucci e Stefano Nespolesi, Rai Eri, 2015. Il libro si basa sulla ricostruzione dettagliata del celebre programma di Vittorio Metz, che fu uno dei maggiori successi della TV dei ragazzi degli anni ’60. Del programma non esistono registrazioni negli archivi della Rai, ma il lavoro di Scaramucci e Nespolesi raccoglie i documenti ritrovati nel corso degli anni: fotografie, bozzetti dei costumi, copioni originali, schede sui personaggi e sulle singole puntate delle tre serie della trasmissione, i ricordi di molti protagonisti, le testimonianze di tanti noti fan del programma, da Gabriele Salvatores a Walter Veltroni, da Milly Carlucci a Piero Chiambretti. Il volume, una vera esegesi storiografica della trasmissione, vuole essere un tributo a chi l’ha realizzata ma anche una sorta di risarcimento verso i telespettatori della Rai che non l’hanno dimenticata.
“Giovanna, la nonna del Corsaro Nero” è stato un programma televisivo per ragazzi trasmesso dalla Rai nel 1961. Alla prima serie ne seguirono altre due, “Le nuove avventure di Giovanna, la nonna del Corsaro Nero” nel 1962, e “Giovanna alla riscossa” nel 1966. Tutte e tre le serie andarono in onda la domenica pomeriggio, all’interno della Tv dei ragazzi.
Si trattava di uno sceneggiato musicale scritto da Vittorio Metz e diretto da Alda Grimaldi. Era incentrato sul personaggio di Giovanna, la nonna-sprint più forte di un bicchiere di gin, interpretata da Anna Campori, e liberamente ispirato alle vicende dei corsari narrate nei romanzi di avventura di Emilio Salgari. La nonna era capo di una ciurma di bizzarri personaggi, tra cui il maggiordomo Battista (Giulio Marchetti) e il nostromo Nicolino (Pietro De Vico).
Tutte le registrazioni del programma furono forse successivamente cancellate, pertanto nessuna puntata risulta disponibile nell’archivio della Rai. La serie di episodi risulta definitivamente perduta. Ma la stessa Anna Campori ha donato a Rai Teche la registrazione in Super 8 di un back stage di una puntata realizzata da un loro collega e questo filmato, sia pure della qualità di un prodotto amatoriale di oltre sessanta anni fa, rimane, ad oggi, l’unico documento video del famoso programma a cui Rai Teche ha aggiunto le musiche originali e l’indimenticata sigla.