Ettore Majorana (Catania, 5 agosto 1906 – Italia, 27 marzo 1938 (morte presunta) è stato un fisico teorico italiano che operò principalmente all’interno del gruppo di fisici noto come i ragazzi di via Panisperna. Le sue opere più importanti hanno riguardato la fisica nucleare e la meccanica quantistica relativistica, con particolari applicazioni nella teoria dei neutrini. La sua improvvisa e misteriosa scomparsa ha suscitato continue speculazioni da cui sono stati tratti film e libri di successo
Il programma “Da via Panisperna allo Sputinik” ripropone una intervista allo scienziato Edoardo Amaldi sulle potenzialità della fisica italiana tra il primo e il secondo Dopoguerra. Amaldi parla dell’importanza della figura di Enrico Fermi e dei risultati ottenuti dalla scuola italiana a livello internazionale, a partire dagli studi compiuti dai “ragazzi di via Panisperna”.
I Ragazzi di via Panisperna è il nome con cui è divenuto noto il gruppo di fisici italiani, quasi tutti giovanissimi, che presso il Regio istituto di fisica dell’Università di Roma, allora ubicato in via Panisperna nel rione Monti, collaborarono assieme a Enrico Fermi alla scoperta, nel 1934, delle proprietà dei neutroni lenti, scoperta che dette l’avvio alla realizzazione del primo reattore nucleare e della bomba atomica.
Il gruppo nacque grazie all’interessamento di Orso Mario Corbino, fisico, già ministro, senatore e direttore dell’Istituto di fisica di via Panisperna, il quale riconobbe le qualità di Enrico Fermi e si adoperò perché fosse istituita per lui nel 1926 la prima cattedra italiana di Fisica teorica. A partire dal 1929, Fermi e Corbino si dedicarono alla trasformazione dell’Istituto in un moderno centro di ricerca. Per il settore sperimentale, Fermi poté contare su un gruppo di giovani fisici: Edoardo Amaldi, Franco Rasetti ed Emilio Segrè, ai quali nel 1934 si aggiunsero Bruno Pontecorvo e il chimico Oscar D’Agostino; in campo teorico, si distingueva la figura di Ettore Majorana.