In occasione della Giornata della legalità per commemorare le vittime delle stragi mafiose del ’92, Rai Teche pubblica “Le parole di Borsellino”.
Il 19 luglio 1992, poco meno di due mesi dopo la strage di Capaci, Cosa nostra uccise il giudice Paolo Borsellino. Alle ore 16.58, in via D’Amelio a Palermo, una Fiat 127 imbottita di tritolo tolse la vita a Borsellino e a cinque agenti della sua scorta. In questa sezione sono raccolte le dichiarazioni e gli interventi televisivi Rai di Borsellino. Un magistrato che esternava poco in pubblico e che preferiva parlare con i processi, ma che in talune circostanze, spesso drammatiche, espresse il suo parere su aspetti rilevanti della lotta alla mafia.
In focus un prezioso filmato composto da materiale grezzo (con sonoro e riprese originali) che ha documentato parte del discorso tenuto da Paolo Borsellino alla biblioteca comunale di Palermo il 25 giugno del 1992. Le parole di Borsellino sono dolorose a taglienti: il suo collega Giovanni Falcone è, a suo parere, iniziato a morire dal gennaio 1988, quando il Consiglio Superiore della Magistratura gli preferì Antonio Meli come capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo. Il giudice Borsellino, che osservava da lontano i fatti essendo stato trasferito a Marsala, si era reso conto da subito che quella decisione avrebbe rappresentato la morte professionale di Giovanni Falcone.
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