Sono le 23:15 del 27 luglio 1993 quando a Milano, nei pressi del Padiglione di arte contemporanea in via Palestro, esplode una bomba: cinque le vittime, un vigile urbano e tre pompieri accorsi per la segnalazione della fuoriuscita di fumo sospetto da una Fiat Uno, oltre al venditore ambulante Moussafir Driss, colpito da un pezzo di lamiera mentre dormiva su una panchina. Nel filmato l’edizione straordinaria del Tg1 che diede la notizia.
Inizia così quella che sarà la “notte delle bombe”: a distanza di meno di un’ora altri due ordigni furono fatti deflagrare a Roma, prima in piazza San Giovanni in Laterano e poi davanti alla chiesa di San Giorgio in Velabro. In questo caso fortunatamente non vi furono morti, ma comunque rimasero ferite oltre venti persone e si registrarono gravissimi danni alle due chiese.
Nel filmato di seguito il collegamento telefonico di Antonio Caprarica con il tg1 da piazza San Giovanni a caldissimo, pochi minuti dopo la prima bomba di Roma.
Il giorno dopo gli attentati a Roma, il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, e Papa Giovanni Paolo II si recarono suoi luoghi degli attentati, come riportato da questo servizio di Bruno Vespa.
Le bombe di Roma e di Milano sono il culmine della sfida mafiosa allo stato che fu portata segno nel 1993. Dopo gli assassinii di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel 1992, un deciso cambio di passo nella strategia mafiosa fu rappresentato, il 14 maggio di trent’anni fa, dall’esplosione di un’autobomba in via Ruggero Fauro a Roma, alle ore 21,35.
L’obiettivo era il giornalista televisivo Maurizio Costanzo, preso di mira per il suo impegno mediatico sui temi della lotta alla mafia e uscito miracolosamente illeso dall’agguato. Per la prima volta la ferocia di Cosa nostra arrivava nel cuore della capitale, provocando 24 feriti, gravi danni ai palazzi della zona e l’evacuazione di molti residenti dalle loro case.
Era solo l’inizio: nei giorni dell’anniversario della strage di Capaci, un’altra bomba veniva fatta scoppiare in via dei Georgofili a Firenze all’una di notte del 27 maggio, uccidendo cinque persone e devastando parte del patrimonio artistico cittadino: la Torre dei Pulci e diverse porzioni del Corridoio vasariano e della Galleria d’Uffizi, comprese numerose opere d’arte custodite all’interno.
Per ricordare quegli eventi Rai Teche ha raccolto su RaiPlay “1993, l’anno delle bombe”, un’antologia di materiali d’archivio che ripercorre uno dei periodi più difficili vissuti dalla nostra democrazia, quello della serie di violentissimi attentati perpetrati dalla mafia nell’arco di pochi mesi e, per la prima volta, su scala nazionale.