Dalla sua infanzia al suo legame con la Sardegna, dalle sue esperienze lavorative e personali vissute prima di dedicarsi alla scrittura, fino al suo rapporto con la fede e con le più profonde questioni esistenziali: Rai Teche ricorda Michela Murgia (Cabras, 3 giugno 1972 – Roma, 10 agosto 2023) nella puntata dello storico programma di Gigi Marzullo Sottovoce in onda il 29 dicembre 2010.
Non sono stati i momenti belli o l’isolamento, non c’è nessuna mistica nell’essere scrittore, sono state invece le rogne della vita, i momenti brutti, che hanno stimolato il ricorso alla parola per difendersi. Per me iniziare a scrivere ha voluto dire soprattutto questo.
Nell’intervista scopriamo la genesi del suo primo libro, “Il mondo deve sapere. Romanzo tragicomico di una telefonista precaria” tratto dal blog che scriveva nel periodo in cui lavorava in un call center, entriamo nel vivo di Accabadora, lo straordinario romanzo che l’ha portata a vincere il Premio Campiello 2010 oltre che i premi Dessì e SuperMondello, e arriviamo fin dentro ai progetti in corso di lavorazione al momento dell’intervista, quali il saggio socioteologico Ave Mary. E la chiesa inventò la donna.
La fantasia è un territorio di libertà, la narrativa è un luogo di disciplina. Far collimare quello che vuoi dire con gli strumenti poveri che hai a disposizione, perché una lingua non basta a dire tutto… è una fortuna che ce ne siano tante, ci sono parole che appartengono a una e non appartengono all’altra – vorrei che fosse diffusa una letteratura dove fosse possibile attingere alle ricchezze di più lingue.
Michela Murgia si racconta non solo come scrittrice ma anche e soprattutto come donna: tra pregi, difetti, sogni ricorrenti e racconti di famiglia, ascoltiamo anche Giovanna Bizzarri al pianoforte con la canzone scelta dall’ospite per il suo “sarcasmo educativo”: Cassonetto differenziato di Elio e le Storie Tese.