Il 31 dicembre 1957, in diretta dall’Auditorium Rai di Roma per la prima grande trasmissione in Eurovisione, Maria Callas (New York, 2 dicembre 1923 – Parigi, 16 settembre 1977) interpretò uno dei più iconici brani del repertorio lirico italiano, divenuto uno dei suoi indimenticabili cavalli di battaglia: “Casta Diva”, dalla “Norma” di Vincenzo Bellini. Accompagnata dall’Orchestra Rai di Roma diretta da Mario Rossi, la sua straordinaria voce fece emozionare in diretta gli spettatori dei dieci Paesi allora membri dell’organizzazione.
Le Teche Rai celebrano l’artista nel centenario della sua nascita pubblicando su RaiPlay una raccolta di preziosi materiali d’archivio in cui il mito del teatro lirico mondiale si racconta in prima persona: Callas, la dea della voce. Dalle sue parole emergono i tratti più peculiari dei molteplici ruoli da lei ricoperti nel mondo dello spettacolo: Maria Callas è stata cantante, attrice, regista e diva ma prima di tutto una donna che attraverso l’arte ha donato al pubblico la sua anima. Nei suoi interventi l’artista si apre all’inusuale racconto di alcuni aspetti intimi della sua personalità, lasciando talvolta trasparire, pur con grande discrezione, i dolori personali cui la vita l’ha messa di fronte, anche nei complessi rapporti con le istituzioni musicali e con la stampa.
Nell’intervista che segue la incontriamo durante le prove a pochi giorni dalla prima dei Vespri Siciliani al Teatro Regio di Torino appena ricostruito, dopo l’incendio del 1936, non come interprete ma come regista: l’inaugurazione del rinnovato teatro lirico (10 aprile 1973) venne infatti affidata a lei e Giuseppe Di Stefano, con un particolarissimo allestimento dei “Vespri Siciliani” di Giuseppe Verdi. Callas regala qui alle telecamere Rai una riflessione sui molteplici ruoli ricoperti in scena e fuori dai teatri: da cantante nelle vesti dei più vari personaggi a regista, da oggetto di dicerie e pettegolezzi nella stampa fino a diva e “prima donna” per il pubblico.