“Ciò che io sento necessario è che la buona esecuzione, ammesso che sia buona, naturalmente, abbia anche una buona destinazione” sono parole di Claudio Abbado (Milano, 26 giugno 1933 – Bologna, 20 gennaio 2014) durante la tournée con la Filarmonica di Vienna in Giappone e in Cina. Era la prima volta che un’orchestra occidentale con un repertorio di musica europea si recava nella Repubblica Popolare Cinese.
A dieci anni dalla scomparsa del Maestro, Rai Teche pubblica su RaiPlay “Grandi direttori d’orchestra: Claudio Abbado”. Si tratta di una puntata del programma di Corrado Augias sui più grandi volti della direzione orchestrale, andata in onda il 5 giugno 1974.
Le telecamere Rai riprendono il Maestro nel vivo del suo lavoro. Le prove e le tournée con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e con i Wiener Philharmoniker. Offre agli spettatori il racconto della sua vita e della sua carriera, ma anche del suo genio artistico e umano.
La sua direzione era essenziale e rigorosa tanto da divenire leggendaria. Caratteristica che emerge nelle prove del repertorio più vario: la Sinfonia n. 7 di Beethoven, Romeo e Giulietta di Prokof’ev, l’Ouverture del Barbiere di Siviglia di Rossini, Simon Boccanegra di Verdi.
Alla Scala lo si vede anche in una delle sue memorabili prove aperte agli studenti. Insieme al compositore Luigi Nono, al pianista Maurizio Pollini e al soprano Slavka Taskova Paoletti presenta Como una ola di fuerza y luz dello stesso Nono. Con il pubblico si apre poi lo spazio per un vero e proprio dibattito estetico sulla musica del Novecento.
Ad impreziosire il documento sono anche scene di vita privata. Ad esempio il gioco da tavolo insieme all’amico fumettista Guido Crepax, con i soldati di carta da questi disegnati ispirati all’Alxandr Nevskij di Prokof’ev. E poi la voce di Abbado stesso che racconta il suo impegno artistico, civile e sociale.