Roma, 30 dicembre 1967. All’Auditorium Rai del Foro Italico si incontrano due giovani musicisti italiani già noti a livello internazionale, destinati a diventare due leggende della musica mondiale: Claudio Abbado e Maurizio Pollini. Con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Roma i due regalano agli spettatori uno dei più memorabili concerti conservati negli archivi Rai, con un programma costruito su due capolavori di Ludwig van Beethoven.
Rai Teche omaggia Claudio Abbado nel giorno in cui avrebbe compiuto 90 anni restituendo quel memorabile momento agli spettatori di oggi.
Il Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore op. 73, detto “Imperatore” è l’ apice e la sintesi della produzione di Beethoven per questo organico. Diventa, tra le dita di Pollini e con la bacchetta di Abbado, una magia di temi e atmosfere che si apre con l’inconfondibile tema dell’Allegro iniziale, culmina nella poesia dell’Adagio un poco mosso – uno dei momenti più sublimi della creatività beethoveniana – e si lascia andare nello slancio irrefrenabile del Rondò finale.
Guarda su RaiPlay anche la seconda parte del concerto, con l’esecuzione della Sinfonia n. 7 in la maggiore. Definita da Richard Wagner “l’apoteosi della danza”, la Settima fu un successo clamoroso fin dalla sua prima rappresentazione viennese nel 1813. Il suo Allegretto viene descritto da Abbado come “uno dei brani di Beethoven più perfetti nella forma”, e quella stessa perfezione semplice e misurata si ritrova nella sua direzione orchestrale, fatta di gesti lucidi e netti, sobri e cristallini.
Per Abbado è solo l’inizio: Beethoven resterà immancabile pilastro nei programmi degli organici da lui diretti, dalle storiche filarmoniche di Berlino, di Vienna e della Scala fino alle orchestre giovanili internazionali da lui fondate, quali la European Community Youth Orchestra e la Gustav Mahler Jugendorchester.