La violenza sessuale e il coraggio di raccontarla, vivendo il teatro al contempo come catarsi e come impegno sociale: il monologo di Franca Rame, recitato in televisione nell’ambito del varietà “Fantastico 8”, non è solo la narrazione dello stupro da lei subìto in prima persona, ma è terapia, denuncia, grido di tutte le donne che hanno vissuto lo stesso trauma.
Era il 9 marzo 1973 quando Franca Rame fu sequestrata e brutalmente violentata da un gruppo di 5 uomini. Per catarsi, per denuncia, perché il teatro così come concepito da lei e dal marito Dario Fo era soprattutto un impegno civile, scrisse questo intensissimo monologo.
“Lo Stupro”, drammaticamente attuale, è stato portato, oltre che in televisione, nei teatri di tutto il mondo, per sensibilizzare non soltanto sulla gravità e la frequenza dei soprusi subìti dalle donne, ma anche per sottolineare la difficoltà delle donne stesse nel trovare giustizia, nel continuare a sentirsi porre in ambito processuale domande che le vedono trattate non come vittime, ma come provocatrici, corresponsabili, perfino bugiarde. Nei primi anni Settanta il tema era ancora più un tabù e il coraggio di Franca Rame rappresenta un faro anche per le donne di oggi che, per quanto abbiano visto diventare reato la violenza sessuale alla fine degli anni Novanta, non hanno ancora visto sgretolarsi un solido coacervo di pregiudizi che le riguarda.
Il monologo integrale è disponibile anche su RaiPlay.