Nell’incontro al Festivaletteratura del 2002, Michael Cunningham parla del suo libro “Le ore” e della sua passione per Virginia Wolf. Il suo intervento è quasi una lezione sulla scrittrice da cui lo scrittore si definisce quasi “posseduto”. Come scrittrice e come essere umano Virginia Wolf, secondo Cunningham, è un personaggio irresistibile su cui scrivere. Una donna in grado di vedere un mondo oscuro eppure riconoscere in esso la meraviglia.
Michael Cunningham (Cincinnati, 6 novembre 1952) è uno scrittore e sceneggiatore statunitense, noto soprattutto per il romanzo “Le ore”, che gli valse nel 1999 il Premio Pulitzer per la narrativa. Cresciuto a Pasadena, California, e laureato in Letteratura inglese a Stanford, ha conseguito un Master of Fine Arts all’Iowa Writers’ Workshop. Dopo aver esordito con il romanzo “Golden State” (1984), ottenne il successo con “Una casa alla fine del mondo” (1990) e, in seguito, con “Le ore” (1998), ispirato a “La signora Dalloway” di Virginia Woolf. Oltre a scrivere romanzi come “Carne e sangue” (1995) e “By Nightfall” (2010), Cunningham ha collaborato alla sceneggiatura di “Evening” (2007) e ha pubblicato anche poesie e saggi. Ha insegnato scrittura creativa e ha continuato a scrivere storie, racconti e opere teatrali.



