Grande innovatore della televisione, Nanni Loy (Cagliari, 23 ottobre 1925 – Fiumicino, 21 agosto 1995), fu l’antesignano del reality ideando “Specchio segreto” nel 1964 con Giorgio Arlorio e Fernando Morandi. Ispirato alla candid camera americana di Allen Funt, ma reinterpretato in chiave di commedia all’italiana: con telecamere e microfoni nascosti, ignari cittadini erano messi in situazioni paradossali, mostrando in modo ironico e realistico i comportamenti degli italiani nell’epoca del boom economico. Nel video la candid del bacio per strada.
Il successo fu enorme: il pubblico rimase affascinato da uno spettacolo nuovo, capace di divertire ma anche di rivelare aspetti profondi della società. Celebri gli sketch come la “zuppetta” al bar, l’“invito di Natale”, l’evaso in fuga o l’innamorato con la mela morsicata.
Sempre su RaiPlay di Nanni Loy è disponibile “Viaggio in seconda classe” del 1977: Fra i vagoni della seconda classe Nanni Loy installa le sue telecamere nascoste e stimola i viaggiatori al dialogo, alla confidenza, alla chiacchiera leggera: ne nasce così uno spaccato dell’Italia tradizionalmente esclusa dal piccolo schermo, animata anche grazie alla bravura di “provocatori” come Giorgio Arlorio, Fernando Morandi, Anna Altomare.
Nanni Loy formatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia, iniziò con documentari e come aiuto regista, per poi firmare con Gianni Puccini le commedie “Parola di ladro” (1957) e “Il marito” (1958). Nel 1959 diresse “Audace colpo dei soliti ignoti”, seguito del celebre film di Monicelli. Con “Un giorno da leoni” (1961) e “Le quattro giornate di Napoli” (1962) affrontò con efficacia il tema della Resistenza.
Negli anni successivi alternò commedia all’italiana e film a episodi: “Il padre di famiglia” (1967), “Rosolino Paternò soldato” (1971), “Sistemo l’America e torno” (1973) e il drammatico “Detenuto in attesa di giudizio” (1971), forte denuncia del sistema giudiziario. Tra le sue opere più apprezzate figurano “Cafè express” (1980) e “Mi manda Picone” (1984). Del 1985 è “Amici miei atto II” e del 1989 “Scugnizzi”, musical neorealista sull’infanzia emarginata a Napoli. Nel 1993 tornò alla commedia con “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”.