25 anni fa ci lasciava Gino Bartali (Bagno a Ripoli, 18 luglio 1914 – Firenze, 5 maggio 2000) uno dei più grandi campioni del ciclismo italiano. Qui lo ricordiamo in una puntata di “Non è mai troppo tardi” del 1962 dedicata alla lettera B, appunto di Bartali.
Il campione interagisce con il Maestro Manzi facendo un appello al pubblico sull’importanza dello studio che, come lo sport, è una sfida continua che dura tutta la vita. Racconta anche di sua figlia Biba, fan del programma, e dedita a scrivere dappertutto, anche sui mobili, le parole insegnate dal Maestro durante la trasmissione.
Gino Bartali cominciò a correre a 17 anni. Fu protagonista indiscusso del ciclismo italiano e internazionale. Poi nel 1940 arrivò Fausto Coppi, un ragazzo di Alessandria suo gregario. Iniziò così una nuova vicenda sportiva per entrambi. La loro rivalità nel secondo dopoguerra fu uno degli argomenti più dibattuti d’Italia. Contribuì a rendere il ciclismo uno sport di massa. I due gareggiarono dominando la scena, vincendo 8 Giri d’Italia (5 Coppi e 3 Bartali), conquistando 39 tappe (22 Coppi, 17 Bartali), 4 Tour de France (due a testa), sette Milano-Sanremo (4 Bartali, 3 Coppi), oltre a numerose altre competizioni per un totale di 124 vittorie di Gino Bartali e 122 di Coppi.