Il rapporto di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Ostia, 2 novembre 1975) con il pubblico: nel programma Cinema 70 un incontro del regista con diversi rappresentanti del pubblico che lo sottopongono a domande sul tipo di cinema da lui offerto.
Pier Paolo Pasolini spiega sin dalle prime battute di aver abbandonato un’idea utopistica di cinema nazionalpopolare nel senso “gramsciano” del termine, in favore di un cinema per un pubblico d’élite in polemica con le produzioni rivolte alla massa che lui, a differenza del suo cinema, considera tiranniche e antidemocratiche.
Il contributo fa parte dell’antologia “Teorema TV” che vede Pier Paolo Pasolini ospite in diverse trasmissioni televisive e che permette di tratteggiare un profilo inedito dello scrittore e regista alle prese con un mezzo che considerava di serie b.
Il ciclismo, il ruolo della famiglia nella società, il cinema e il pubblico, il ruolo dell’intellettuale nella società contemporanea: tanti i temi affrontati negli studi TV da Pasolini, una figura imperscrutabile con quel misto di timidezza e malinconia stampato sul volto. Questi sono documenti preziosi per aggiungere tasselli al mosaico che ricostruisce la vicenda umana e professionale di uno dei massimi pensatori del secolo scorso.