In occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa del giornalista sportivo Nicolò Carosio (Palermo, 15 marzo 1907 – Milano, 27 settembre 1984) Rai Teche gli dedica l’antologia “Vi parla Nicolò Carosio”. Nel video un estratto della sua partecipazione al Musichiere nel 1959.
Nicolò Carosio è stato uno degli inventori della professione di radiocronista prima e telecronista sportivo poi. Inaugurò negli anni ’30 le radiocronache dei mondiali di calcio che videro l’Italia vincitrice nel 1934 e nel 1938 ed è stato anche uno dei volti dei primi esperimenti di Tv in Italia con la radiovisione del 1939. Con la diffusione del servizio televisivo in Italia passò gradualmente anche al piccolo schermo, diventando popolare come volto e non più solo come voce. La sua prima telecronaca risale al 21 ottobre 1953, per una partita di allenamento della Nazionale dallo stadio San Siro di Milano tra Squadra Gialla e Squadra Verde che commentò con Carlo Bacarelli, primo telecronista in assoluto della Tv italiana.
Nel 1958 il suo primo Mondiale di calcio tutto televisivo, in Svezia, dopo l’alternanza tra radio e Tv in Svizzera nel 1954. Tornato alla radio nel 1962 per i Mondiali in Cile, dove non era ancora possibile la diretta Tv via satellite, commentò per la Tv i Mondiali del 1966 e del 1970 e le vittorie di Milan e Inter in Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale, oltre a un tempo di una partita di Serie A la domenica.
Proprio ai Mondiali del Messico, nel 1970, venne ingiustamente accusato di un insulto razzista contro un guardalinee etiope, Seyoum Tarekegn, che aveva annullato per fuorigioco un gol di Gigi Riva in Italia-Israele l’11 giugno 1970. Carosio, che già si alternava con Nando Martellini nelle telecronache delle partite della Nazionale, avrebbe dovuto commentare la semifinale Italia-Germania Ovest, che tutti ricordano per il 4-3, ma la Rai lo mandò a Guadalajara per commentare l’altra semifinale tra Brasile e Uruguay; al ritorno a Città del Messico gli affidò la finale per il terzo posto tra Germania Ovest e Uruguay.
Carosio continuò la sua attività di telecronista per la Rai fino al 15 dicembre 1971, quando commentò da Charleroi la partita tra le rappresentative di Lega di Belgio e Italia. Da pensionato si diede anche al cinema, dove recitò sé stesso nel film “L’arbitro”, alle emittenti private e ad alcuni giornali; sul settimanale “Topolino” curava la rubrica intitolata “Vi parla Nicolò Carosio”, che lo rese popolare anche tra i più giovani. Nel centenario della nascita, nel 2007, le poste italiane gli dedicarono anche un francobollo.
L’antologia curata da Rai Teche permette di rivedere alcune storiche telecronache e le sue presenze in qualità di ospite nelle più popolari trasmissioni televisive della Rai.