In occasione della Giornata Mondiale della Televisione 2024 le Teche Rai riportano su RaiPlay la prima stagione di “Cronaca”, uno dei programmi giornalistici più innovativi nella storia del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia.
Esattamente cinquant’anni fa, nell’autunno del 1974, andavano infatti in onda le prime tredici puntate di questo esperimento senza precedenti, che raccontava sul piccolo schermo temi e problemi della società italiana coinvolgendo direttamente gli stessi protagonisti. La rubrica recepiva in questo senso, con mesi di anticipo rispetto alla riforma della Rai del 1975, le crescenti istanze di partecipazione che caratterizzavano il decennio ’70.
Nella rubrica curata da Raffaele Siniscalchi con la collaborazione di Luca Ajroldi, Stefano Guglielmotti, Leandro Lucchetti, Renato Parascandolo e Salvatore Siniscalchi trovarono spazio i più diversi fermenti della vita collettiva di quegli anni. Non solo: l’inchiesta “sul campo” trasformava in set televisivo le stesse realtà al centro dell’indagine, dalle fabbriche agli ospedali psichiatrici, dalle scuole alle facoltà universitarie, dagli istituti di pena alle borgate. In questi luoghi erano proprio i cittadini investiti da una particolare questione a commentare e discutere in assemblea le immagini dei servizi realizzati in precedenza, ai quali spesso avevano già dato il loro apporto.
Non a caso la parola-chiave era “insieme”, ripresa in ogni puntata nei titoli di testa per presentare di volta in volta il gruppo di persone chiamato in causa. Tale formula di giornalismo inclusivo e partecipato, inoltre, fu una rivoluzione per la nostra televisione pubblica anche perché il suo stesso modello produttivo era di rottura, prevedendo l’inserimento a pieno titolo nella redazione dei tecnici (operatori, montatori, fonici, elettricisti), invitati a contribuire attivamente alla costruzione della trasmissione in tutte le sue fasi.
Nei palinsesti Rai, prima sul programma nazionale e poi a partire dal 1976 sul secondo canale, fecero così irruzione i volti e le voci di operai, studenti, detenuti, degenti di strutture di cura, abitanti dei quartieri popolari e delle campagne, e perfino poliziotti alle prese con la nascita della loro prima rappresentanza sindacale. Proprio la puntata dedicata a questi ultimi è particolarmente emblematica, mostrando il confronto non privo di vivacità tra esponenti della pubblica sicurezza favorevoli ad organizzarsi in sindacato e lavoratori del Dopolavoro ferroviario della zona del Tuscolano a Roma, da rivedere ovviamente alla luce delle lotte e delle tensioni sociali dell’epoca.
Prodotto unico nel suo genere e frutto di una straordinaria stagione di apertura del mezzo televisivo verso la società e le iniziative “dal basso”, “Cronaca” proseguì il proprio racconto in presa diretta dei fatti e degli aspetti più caldi e controversi della nostra vita nazionale fino al 1985, proponendo anche reportage dall’estero e uno spin-off come “Prima pagina”, dedicato all’approfondimento dei temi dell’informazione e del sistema mediatico. Il rigore del suo approccio, la forza del materiale presentato e la capacità di mobilitare l’opinione pubblica ne fanno ancora oggi un punto di riferimento imprescindibile per i professionisti del nuovo giornalismo televisivo.