A cinquant’anni dalla prima messa in onda, Rai Teche pubblica su RaiPlay lo sceneggiato “Murat” del 1975. Nel video la scena dell’infausto sbarco a Pizzo Calabro che determinò l’arresto, il processo ed infine l’esecuzione capitale di Gioacchino Murat ponendo fine al sogno di riconquistare il trono del regno di Napoli.
Con la sceneggiatura di Dante Guardamagna e la regia di Silverio Blasi, da un soggetto di Giuseppe Lazzari, lo sceneggiato ha un cast nel quale, accanto allo straordinario Orso Maria Guerrini nel ruolo di Gioacchino Murat, troviamo tra gli attori principali Raul Grassilli che interpreta Napoleone, Paola Bacci nel ruolo di Carolina Bonaparte e poi Antonio Casagrande, Rolando Lupi, Mario Feliciani, Vittorio Sanipoli ed Elisabetta Carta. Le musiche sono del maestro Bruno Nicolai.
La biografia di Murat messa in scena da Silverio Blasi parte dall’ultimo atto della vita dell’ex giacobino divenuto Re: l’infausto sbarco a Pizzo Calabro che determinò il suo arresto, il processo ed infine l’esecuzione capitale che pose fine al sogno di riconquistare il possesso del trono napoletano.
Murat era partito dalla Corsica dove si era rifugiato dopo la sconfitta subita dagli austriaci, lasciando l’isola confidava di poter sbarcare sulle coste napoletane per sollevare la popolazione contro i Borbone, ma giunto in Calabria si ritrova sopraffatto dalle forze fedeli a Re Ferdinando.
Lo sceneggiato mette a fuoco gli ultimi 5 giorni di vita che separano Murat dalla sua fucilazione e contemporaneamente ripercorre tutto l’arco dei 7 anni del Regno di Gioacchino a Napoli. Scopriamo così un personaggio interpretato magistralmente da Orso Maria Guerrini pieno di sfaccettature, valoroso combattente ma anche spregiudicato arrivista che a Napoli perseguirà una politica di riforme che includeva la costruzione di strade, il risanamento edilizio, la costituzione d’importanti istituzioni scientifiche e l’innovazione nel campo del diritto civile, penale e di famiglia. Fu politico spregiudicato ma talvolta ingenuo perseguendo i suoi obiettivi in modo impulsivo piuttosto che con una strategia attenta e meditata.
Lo sceneggiato racconta il breve regno di Murat nel suo essere sempre in bilico tra l’obbedienza al richiamo dei doveri imposti dall’imperatore Napoleone e l’urgenza di costruire uno stato moderno, autonomo dalla politica francese e incardinato sulle migliori espressioni della borghesia e della nobiltà illuminata partenopee. Murat re di Napoli rivela buone capacità di governo coniugate all’impegno di amministratore dalle vedute larghe e ardite. Sarà proprio l’attaccamento di Murat alle sorti del Regno di Napoli a causare infine il tradimento della causa napoleonica.
Murat infine arriverà a vagheggiare la costituzione di un Regno d’Italia unito e indipendente, ideale che però ben presto si rivelerà utopico nelle condizioni storiche date nel suo tempo.