Il 16 ottobre del 1965 andava in onda la prima puntata di un programma radio innovativo che avrebbe fatto storia. Si tratta di “Bandiera gialla”, condotta da Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, che nel video in evidenza spiega nel 1967 le origini della trasmissione.
All’inizio Boncompagni aveva proposto il titolo “Sound” (“suono” in inglese), per richiamare le origini angloamericane della musica giovane allora all’avanguardia. La dirigenza RAI, nella persona di Luciano Rispoli, decise di rinominare la trasmissione “Bandiera gialla”, evocando simbolicamente la quarantena per epidemia: un modo ironico e provocatorio per sottolineare come quei nuovi generi musicali – beat, rock e pop – fossero ancora quasi “banditi” dall’etere italiano. Il direttore della Radio, Giulio Razzi, concesse infine il via libera alla messa in onda.
Su RaiPlay, all’interno della collezione “100 di questa Radio” sono presenti due contributi: una puntata del 1968 in cui le telecamere Rai sbirciano negli studi di Via Asiago e l’intervista del 1967 a Gianni Boncompagni riportata nel video.
Bandiera gialla andava in onda il sabato pomeriggio alle 17:40 sul Secondo Programma e veniva registrata negli studi RAI di via Asiago a Roma. Ogni puntata proponeva dodici canzoni, pubblicate di recente o ancora inedite sul mercato italiano. I brani venivano presentati tre alla volta, e il pubblico – composto interamente da ragazzi – votava la migliore di ciascuna terna alzando delle bandierine gialle. Le quattro canzoni vincitrici accedevano alla finale, dove veniva proclamato il “Disco giallo” della settimana.
Il pubblico in studio era formato da adolescenti, per tre quarti ospiti fissi e per il resto selezionati di volta in volta tra gli aspiranti che si presentavano agli studi. Molti provenivano dal Piper Club di Roma, allora epicentro della cultura beat italiana, e alcuni erano figli di dirigenti RAI.
I ragazzi non erano semplici spettatori: gridavano, cantavano, ballavano e, sebbene si trattasse di un programma radiofonico, si abbigliavano alla moda del momento, diventando parte integrante dello spettacolo. Tra loro figuravano anche giovani destinati a diventare volti noti dello spettacolo italiano: Mita Medici, Giuliana Valci, Renato Zero, Loredana Bertè, Giancarlo Magalli, Valeria Ciangottini, Donatella Turri, Roberto D’Agostino e Carla Vistarini.
La sigla originale, T-Bird, era eseguita da Rocky Roberts con il suo gruppo, gli Airedales. Il brano fu poi inciso anche dai New Dada di Maurizio Arcieri.
“Bandiera gialla” rappresentò un vero fenomeno di costume. Il programma introdusse per la prima volta nel panorama radiofonico nazionale scelte musicali radicalmente nuove, in netto contrasto con il gusto corrente, aprendo le porte alle sonorità provenienti da Gran Bretagna e Stati Uniti.
Il programma contribuì in modo decisivo alla diffusione della musica giovanile internazionale in Italia, accelerando spesso la pubblicazione di brani stranieri nel mercato nazionale. Una rivoluzione musicale e culturale che, pur nata in radio, segnò profondamente l’immaginario collettivo del Paese.