“L’io è la somma di ciò che abbiamo nella nostra memoria: la morte, infatti, è terribile non perché perdiamo l’avvenire, ma perché perdiamo il nostro passato” dice Milan Kundera (Brno, 1º aprile 1929 – Parigi, 11 luglio 2023) in questa intervista a Tuttolibri del 1980. E prosegue: “La morte è sempre presente nella nostra vita quotidiana sotto forma di oblio”.
Si tratta di un frammento televisivo intenso e prezioso che Rai Teche propone per ricordare lo scrittore scomparso. Nelle sue risposte Milan Kundera (Brno, 1º aprile 1929 – Parigi, 11 luglio 2023) parla del suo modo di fare letteratura affrontando i grandi temi dell’essere come la morte, la memoria, l’esistenza umana.
Milan Kundera, scrittore, poeta e drammaturgo ceco naturalizzato francese, nasce a Brno il 1º aprile 1929. Studia letteratura e musica a Praga. All’Università di Praga passa alla Scuola di Cinema, dove si laurea. Nel 1948, ancora studente, si iscrive al Partito comunista da cui viene espulso nel 1950 per alcune critiche sulla sua politica culturale. Nel 1956, riammesso al partito, diventa un punto di riferimento nella cultura ceca.
Successivamente si schiera a favore della Primavera di Praga e sarà costretto a lasciare il posto di docente e, nel 1970, nuovamente espulso dal partito. Nel 1975 emigra in Francia, dove insegna alle università di Parigi e di Rennes.
Nel 1979, a seguito della pubblicazione de Il libro del riso e dell’oblio, gli viene tolta la cittadinanza cecoslovacca. Nel 1981, grazie a un interessamento da parte del presidente francese François Mitterrand, ottiene però quella francese.
Kundera ottiene successo a partire dal 1963 con il primo dei tre volumi di racconti degli Amori ridicoli (riuniti in un unico volume nel 1970), e poi soprattutto col suo primo romanzo, Lo scherzo, uscito nel 1967.
L’insostenibile leggerezza dell’essere del 1984 è forse il suo libro più famoso. Nel 2011 le sue opere sono state raccolte in due volumi, a cura di François Ricard, nella “Bibliothèque de la Pléiade”, collana prestigiosa della Gallimard dove solo raramente vengono ammessi autori viventi.