La capacità del mezzo radiofonico di parlare a tutti e la possibilità degli apparecchi di essere ovunque fecero sì che la radio rivelasse fin dal principio il suo potenziale didattico: la “Radio per le scuole”, nata prima della guerra e ripresa negli anni ’50, si rivolgeva ai ragazzi proponendo programmi concepiti per facilitare l’approccio allo studio, e non furono pochi i letterati illustri che, attraverso un genere accattivante come lo sceneggiato, introdussero il pubblico dei più giovani ai quei romanzi che, secondo le convinzioni dell’epoca, avevano una valenza etica indispensabile alla loro educazione. Un chiaro esempio di questa operazione è la scelta di adattare per la radio “Fiore” dello scrittore e pedagogista Giuseppe Fanciulli (1881-1951): il protagonista del libro, un bimbo orfano, mite e sensibile come un essere ultraterreno, con la sua bontà provoca la conversione religiosa del ruvido zio e la guarigione inspiegabile della cuginetta paralitica. Decisamente una storia molto distante dai gusti di oggi, ma la bravura degli attori e la sceneggiatura curata dallo scrittore Giuseppe Dessì (1909-1977) la rendono comunque apprezzabile. Compagnia di Prosa di Torino della Rai con Maurizio Dagna (Narratore), Angelo Zanobini (zio Bista), Ermanno Anfossi (Fiore), Nina Artuffo (Teresa), Misa Mordeglia Mari (Lucia), Anna Rosa (Stellina), Arnaldo Martelli (il cavaliere), Vigilio Gottardi (Sughero), Angelo Alessio (don Luigi), Carlo Castellani (Amerigo), Angelo Montagna, Guido Petrungaro e Ilka Pilotto (Voci), Bruno Ricci (Lorenzo), Carlo Valli (Tonino), Giorgio Solerio (Cecco), Mariangela Raviglia (Presentatrice), Franco Rità (Presentatore). Regia di Vittorio Brignole.