“Fare un’intervista a un comico è un dramma” così esordisce Paolo Limiti in questo incontro con Francesco Nuti nel 1983 sul suo film “Sono Contento”. L’attore e regista è morto il 12 giugno a Roma, aveva 68 anni ed era da tempo malato.
Francesco Nuti ha esordito come attore dilettante ancora studente. Fu notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci che lo vollero nel gruppo I Giancattivi, cimentandosi nel cabaret e partecipando a trasmissioni televisive di successo, quali, per esempio, “Non stop” (1977-78) del regista Enzo Trapani su Raiuno.
Lasciato il trio ha recitato in tre film che ne hanno messo in luce la comicità: “Madonna che silenzio c’è stasera” (1982), “Io, Chiara e lo Scuro” (1983), con Giuliana De Sio e “Son contento” (1983) di cui parla nel filmato. Sono tre pellicole che gli diedero grande notorietà: in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli, presente nel secondo film, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d’argento come migliore attore protagonista.
Ha esordito come regista con “Casablanca Casablanca” (1985), ancora accanto a Giuliana De Sio, che gli regala il secondo David di Donatello. Il film, liberamente ispirato al classico “Casablanca” (1942) di Michael Curtiz, prosegue la storia di “Io, Chiara e lo Scuro”, ironizzando sui litigi di una coppia in crisi.
Altri suoi titoli: “Tutta colpa del Paradiso” (1985), con Ornella Nuti; “Stregati” (1986); “Caruso Pascoski (di padre polacco)” (1988), con la sua fidanzata Clarissa Burt, lasciata per l’attrice Isabella Ferrari che dirigerà in “Willy Signori e vengo da lontano” (1989); “Donne con le gonne” (1991).
Nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone “Sarà per te”, in seguito incisa anche da Mina.
Tra gli altri suoi film: “OcchioPinocchio” (1994), ambiziosa rivisitazione del burattino di Carlo Collodi; “Il signor Quindicipalle” (1998), con Sabrina Ferilli; “Io amo Andrea” (2000), da lui stesso prodotto, e “Caruso, zero in condotta” (2001). Dopo un periodo difficile, torna sul set con Benvenuti in “Concorso di colpa” (2005) di Claudio Fragasso, sua ultima interpretazione cinematografica.