Rai Teche omaggia Raffaella Carrà (Bologna, 18 giugno 1943 – Roma, 5 luglio 2021), con uno dei suoi indimenticabili capolavori televisivi: Millemilioni del 1981. Nel video la vediamo a Buenos Aires interpretare “Pedro” in spagnolo.
Il programma, infatti, è ambientato in cinque grandi capitali mondiali (Buenos Aires, Roma, Città del Messico, Mosca e Londra) che diventano teatro per altrettanti memorabili show in quello che fu uno dei primi esperimenti di coproduzione televisiva internazionale. Il viaggio di Raffaella inizia nella capitale argentina: tra coloratissime avenidas e affascinanti monumenti, la sua energia dirompente coinvolge danzatori di tango e gruppi folkloristici, sempre accompagnata da una folla in visibilio.
Un lavoro colossale – ognuna delle puntate costò 45 milioni e tre settimane di lavoro – destinato ad essere visto da “mille milioni” di telespettatori: nella primavera del 1981 andò in onda in contemporanea in Italia, Argentina, Messico, Russia e Inghilterra.
Raffaella, instancabile ballerina e cantante, porta i telespettatori alla scoperta dei monumenti e dei luoghi caratteristici delle città, riempiendo strade, piazze e teatri di vita e di musica. Vestita degli strepitosi abiti creati per lei da Luca Sabatelli e affiancata da Sergio Japino nelle coreografie visionarie del regista Gino Landi, la vediamo danzare nel Bol’šoj di Mosca e nel Colón di Buenos Aires, ballare il “Tuca tuca” a Covent Garden e trasformare lo Speaker’s Corner di Hyde Park in un palco da concerto, sfilare su colorati carri nelle avenidas argentine e scatenarsi nelle discoteche londinesi e rendere i più affascinanti spazi architettonici delle città lo scenario perfetto per i suoi spettacoli.
In ogni puntata i brani si susseguono senza interruzioni: è la musica a raccontare le città attraverso lo sguardo della telecamera, che consente ai telespettatori di visitare luoghi altrimenti difficilmente raggiungibili in un’era ancora lontana dalla globalizzazione di internet e dei voli low cost. Anche il cast è internazionale e cambia in base al Paese: ad accompagnare la regina della televisione italiana sono artisti, ballerini e cantanti del posto. Nelle introduzioni che fanno da cornice ad ogni tappa del viaggio al suo fianco c’è anche un personaggio disegnato da Sandro Lodolo a cui presta la voce Gino Pagani: Pietro, che diventa Peter, Piotr o Pedro a seconda della destinazione.
Tra successi come “Fiesta”, “Pedro” e “A far l’amore comincia tu” e grandi classici della musica italiana (indimenticabile l’interpretazione di “Volare” di Domenico Modugno sulla pista dell’aeroporto di Fiumicino), Raffaella si cimenta anche in brani del patrimonio musicale locale: il tango “A media luz”, gli stornelli romani, “Cielito Lindo” insieme ai mariachi e addirittura la canzone tradizionale russa “Antoshka”.
Il giro del mondo in cinque puntate di Raffaella segnò la sua consacrazione planetaria ad indiscussa icona pop della musica e dello spettacolo, ed è integralmente visibile nella fascia Teche su RaiPlay: Millemilioni.
Dopo la prima puntata a Buenos Aires, nella seconda Raffaella esplora Roma. Da San Pietro al Campidoglio, da Villa Borghese a Piazza Navona e fino all’aeroporto di Fiumicino: , “città che ha delle braccia così grandi che abbracciano tutti”. In questo estratto, una romantica ed elegantissima interpretazione di “Roma nun fa’ la stupida stasera”.
La capitale messicana, terza tappa del viaggio, è “città inebriante, fresca, deliziosa ma anche misteriosa” proprio come Raffaella che qui si scatena in una sfavillante coreografia sulle note di “Tanti auguri” in versione spagnola: “Hay que venir al sur”.
Quarta capitale è Mosca: per lo speciale in Unione Sovietica per la prima volta una troupe entra dentro al Cremlino, e l’esplorazione dell’affascinante città inizia con “A far l’amore comincia tu”.
Il viaggio di Raffaella si conclude a Londra: nel mercato di Covent Garden balla con i più caratteristici personaggi londinesi uno dei suoi cavalli di battaglia: il “Tuca tuca”.