Giorgio Napolitano (Napoli, 29 giugno 1925 – Roma, 22 settembre 2023) è stato, per molti versi, il Presidente dei primati: il primo capo dello Stato ex membro del PCI, il primo ad essere eletto Presidente della Repubblica per un secondo mandato, il più anziano al momento dell’elezione e anche il più anziano capo di Stato europeo. Rai Teche lo omaggia con “Giorgio Napolitano: il valore della democrazia“, una raccolta di materiali d’archivio, dalle tribune politiche allo speciale sulla costituzione italiana da lui condotto ai discorsi di insediamento del 2006 e del 2013.
La sua carriera politica ha avuto come linee guida una forte libertà intellettuale e la tensione costante verso un’idea di socialismo democratico rispettoso delle libertà individuali e collettive. Fu il New York Times, in un editoriale, a dargli il soprannome “Re Giorgio” come attestato di stima per la sua difesa delle istituzioni democratiche e il suo ruolo nella difficile transizione dal governo di Silvio Berlusconi a quello tecnico di Mario Monti. La stampa estera apprezzò la sua abilità nel gestire il difficile passaggio in un momento cruciale per l’economia italiana ed europea.
Giorgio Napolitano fin dall’epoca degli studi universitari, negli anni ’40, ha fatto parte di un gruppo di giovani antifascisti. Nel 1945 aderisce al Partito Comunista Italiano, di cui è stato prima militante e poi dirigente fino alla costituzione del Partito Democratico della Sinistra. Ha partecipato al Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno fin dalla sua nascita nel 1947.
Nel 1953, meno che trentenne, è eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati dove sarà riconfermato deputato nella circoscrizione di Napoli fino al 1996, tranne che nella IV legislatura. La sua attività politica in quegli anni si è concentrata sui problemi del lavoro, dello sviluppo del Mezzogiorno e sulla politica economica nazionale.
Negli anni ’80 si è impegnato in particolare sui problemi della politica internazionale ed europea, sia nella Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, sia come membro della delegazione italiana all’Assemblea dell’Atlantico del Nord. Dal 1989 al 1992 è stato membro del Parlamento europeo.
Eletto Presidente della Camera il 3 giugno del 1992, è restato in carica fino alla conclusione della legislatura nell’aprile del 1994. Dal maggio 1996 all’ottobre 1998 è Ministro dell’interno e per il coordinamento della protezione civile nel Governo Prodi.
Dal 1995 al 2006 è stato Presidente del Consiglio Italiano del Movimento europeo. Tra il 1999 e il 2004 è stato rieletto al parlamento europeo ricoprendo il ruolo di Presidente della Commissione per gli Affari costituzionali. Il 23 settembre 2005 è stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Il 10 maggio 2006 è stato eletto Presidente della Repubblica con 543 voti. Ha prestato giuramento il 15 maggio 2006. Il 20 aprile 2013 è stato rieletto Presidente della Repubblica con 738 voti, primo italiano a essere confermato per due mandati consecutivi prima di Sergio Mattarella. Ha rassegnato le dimissioni il 14 gennaio 2015.