A 25 anni dalla scomparsa del celebre disegnatore statunitense, Rai Teche pubblica su RaiPlay “Charles Schulz: nel mondo di Snoopy”: un omaggio al padre di Charlie Brown e Snoopy attraverso una raccolta di interviste e incontri selezionati dall’archivio Rai.
Nell’ottobre 1992, per l’inaugurazione a Roma della mostra “Il mondo di Snoopy” organizzata in collaborazione con la Rai, Cherles Schulz (Minneapolis, 26 novembre 1922 – Santa Rosa, 12 febbraio 2000) intraprese il suo primo viaggio in Italia. In quell’occasione l’artista fu ospite della trasmissione Specialmente sul tre e incontrò, come documentano i servizi televisivi di quei giorni, lettori e ammiratori di tutte le età, da bambini e studenti fino a personaggi di fama mondiale come Federico Fellini. Fu Vincenzo Mollica insieme all’allora direttrice del mensile «Linus» Fulvia Serra a organizzare lo straordinario incontro tra i due miti del cinema e del fumetto e a registrare le loro impressioni in una delle interviste contenute nella raccolta, ricordata dallo stesso giornalista come una delle sue preferite.
Mollica aveva incontrato Schulz anche due anni prima a Parigi, dove il disegnatore si era recato per gli eventi organizzati nel 40° compleanno dei suoi Peanuts: nel servizio racconta di vivere il proprio rapporto con i suoi personaggi come quello di un regista con gli attori, in un “colloquio quotidiano”. Fra i contenuti dell’antologia anche uno speciale in onda nel maggio 1979 per Tg2 Gulliver: il disegnatore racconta la sua routine di lavoro e mostra tratto dopo tratto come realizza i suoi personaggi.
Nelle parole e nella matita di Schulz prende vita il “microcosmo” dei Peanuts, come lo definì Umberto Eco nella sua prefazione alla prima pubblicazione italiana in volume delle strisce di Charlie Brown, nel 1963: “il mondo dei Peanuts è un microcosmo, una piccola commedia umana sia per il lettore candido che per quello sofisticato”.
Accanto al bracchetto più famoso del mondo, l’ingenuo e insoddisfatto Charlie Brown, destinato a non riuscire mai a far volare il suo aquilone; il sensibile Linus, la cui serenità è garantita solo dalla copertina che porta sempre con sé (il termine inglese “security blanket” si è diffuso nel linguaggio comune proprio grazie alle strisce di Schulz), la spietata calcolatrice Lucy, l’esteta Schroeder, perso nella musica del suo piccolo pianoforte giocattolo e nell’ammirazione smodata per Ludwig van Beethoven. La condizione umana, tra tragedia e commedia, in pochi sapienti colpi di matita.