Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Ostia, 2 novembre 1975) ebbe la capacità di abitare la contraddizione, tra cultura alta e popolare, tradizione e avanguardia, impegno e poesia. Il suo è un linguaggio estetico e critico che ancora interroga. I materiali digitalizzati da Rai Teche su Pasolini rappresentano non solo una testimonianza storica, ma anche un invito a rileggere l’attualità attraverso la lente inquieta e libera di un’intelligenza scomoda.
La vita e le opere di Pier Paolo Pasolini sono narrate nella collezione “Poeti del ‘900” attraverso le sue stesse parole, a partire dalla prima infanzia nelle vie della città di Bologna e dalla figura dei suoi genitori. Fra preziosi materiali d’archivio, il ritorno a Bologna nel ’36, poi il ripararsi di madre e figli a Casarsa nel ’42, il rapporto con la religione, la scoperta della città di Roma e la sua acuta visione del tempo che viveva.
Sul piano televisivo e radiofonico, Pasolini si confrontò con la modernità dei media: pur guardando con un certo distacco la televisione, partecipò a trasmissioni in cui espresse la sua visione di cinema, intellettuale e società. Alcuni di questi interventi sono raccolti nella collezione “Teorema TV“.
Rai Teche ha curato il restauro del documentario di Pier Paolo Pasolini “Appunti per un film sull’India” del 1967. Il regista si recò in India (a Bombay, Nuova Delhi e negli Stati di Uttar Pradesh e Rajasthan) per verificare la realizzabilità di un film inchiesta, destinato alla rubrica televisiva Tv7.
La straordinaria intervista a Ezra Pound del 1968 a Venezia, un documento raro in cui due spiriti affini, ma distanti per ideologia, trovano una pacificazione nel segno della letteratura.
Il documentario “Pasolini e… La forma della città” del 1974, presenta lo scrittore che spiega a Ninetto Davoli i motivi della scelta di riprendere con la macchina da presa la città di Orte per commentare il tema “la forma della città”, osservando come, a partire da una angolazione e una inquadratura particolari, siano visibili elementi moderni che deformano il paesaggio.
“Il sogno di una cosa – Pasolini in Friuli” del 1976, sugli anni giovanili trascorsi nella casa materna di Casarsa della Delizia. Un ritratto intimo attraverso le testimonianze di amici e abitanti, tra ricordi privati e radici poetiche.
“Pasolini, il corpo e la voce” del 2015 è stato realizzato con materiali delle Teche Rai. Si tratta di un autoritratto inedito in cui emerge il poeta maestro: una voce contraddittoria e polemica, uno sguardo struggente e spesso umoristico che aveva per la sua Italia amata e temuta.
La sua morte violenta a soli 53 anni pose fine a un percorso fra i più originali del Novecento italiano, rendendo la sua figura un simbolo dell’arte che sfida il potere e la convenzione.



