L’8 gennaio 1324 moriva Marco Polo, scrittore, ambasciatore, mercante, cittadino della Repubblica di Venezia. A lui è dedicato uno dei grandi sceneggiati Rai di rilievo mondiale: Marco Polo per la regia di Giuliano Montaldo (Genova, 22 febbraio 1930 – Roma, 6 settembre 2023), trasmesso nel tempo in ben 46 Paesi. Realizzato in 8 puntate, andò in onda tra il 1982 e il 1983.
Prodotto Rai di fiction tra i più rilevanti da un punto di vista della ricezione internazionale, Marco Polo raccontava con straordinaria cura storica e avventurosità la vicenda esistenziale del viaggiatore e mercante veneziano.
Tra gli attori figuravano Kenneth Marshall, Denholm Elliott, Burt Lancaster, Tony Vogel, F. Murray Abraham (Pittsburgh, 24 ottobre 1939), attore statunitense, noto per il ruolo del compositore Antonio Salieri in Amadeus (1984), diretto da Miloš Forman, con il quale si è aggiudicato il Premio Oscar al miglior attore protagonista. “Marco Polo” è anche stato il primo prodotto che ha sancito la collaborazione tra una tv occidentale e una cinese.
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Il regista, Giuliano Montaldo, dopo alcune esperienze come attore (Achtung! Banditi!, 1952, e Cronache di poveri amanti, 1954, entrambi di Carlo Lizzani), esordì con Tiro al piccione (1961) e proseguì con Una bella grinta (1965). Ottenne successo con produzioni meno impegnate e affrontò poi una trilogia spettacolare sul potere: Gott mit uns (1970), Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1973), rispettivamente sul potere militare, giudiziario e religioso. Con L’Agnese va a morire (1976) tornò al tema della Resistenza, passando poi a esperienze televisive con Circuito chiuso (1978) e altri lavori sperimentali sul sistema ad alta definizione tra cui il colossale Marco Polo (1982).
Negli anni successivi ha diretto i film Gli occhiali d’oro (1987), Il giorno prima (1987), Tempo di uccidere (1989), I demoni di San Pietroburgo (2008) e L’industriale (2011).
Nel 2007 ha ricevuto il Ciak di Corallo alla carriera dell’Ischia Film Festival e nel 2010 il Premio Federico Fellini 8½ per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari, mentre nel 2018 il David di Donatello per il miglior attore non protagonista per la sua interpretazione in Tutto quello che vuoi (2017) di Francesco Bruni.