“Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani né mai”. Con questa minaccia dei bravi a don Abbondio inizia la vicenda di Renzo e Lucia. In occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, avvenuta il 22 maggio 1873, RaiTeche ripropone la trasposizione televisiva de “I promessi sposi” del 1967. Nella scena proposta l’incontro tra don Abbondio e gli sgherri inviati da don Rodrigo per impedire il matrimonio dei due giovani.
A realizzare lo sceneggiato in 8 puntate furono lo scrittore Riccardo Bacchelli e il regista Sandro Bolchi. Per sei mesi i due si incontrarono quasi tutti i giorni per leggere attentamente il romanzo di e scegliere cosa poteva essere messo in scena per la TV. A questo minuzioso lavoro si aggiunse un altro anno per scegliere gli attori, allenarli al dialogo manzoniano e per individuare le ambientazioni più fedeli possibili al testo.
Il 2 maggio 1966 il primo ciak negli studi di corso Sempione a Milano. Lo scenografo Bruno Salerno ricostruì interni ed esterni dei luoghi manzoniani in 105 ambienti: dalla camera di Lucia, al Lazzaretto di Milano che occupava un intero studio. In tutte le ambientazioni furono riportati, tra mobili, soprammobili e quadri, tutti pezzi autentici dell’epoca.
Una fetta di città seicentesca fu ricostruita alla Barona, in periferia di Milano, in tutto 19 mila metri quadri di strutture. Il Castello dell’Innominato fu allestito a Casaleggio Boiro nell’Alessandrino. Il Convento della Monaca di Monza nella Certosa di Pavia. Lucia pronuncia il noto ”addio ai monti” proprio sulle acque del lago di Como.
Per interpretare Renzo e Lucia furono scelti due attori allora poco noti: Nino Castelnuovo e Paola Pitagora. Al loro fianco, Luigi Vannucchi nel ruolo di don Rodrigo, Salvo Randone in quello dell’Innominato. A interpretare la Monaca di Monza è Lea Massari, mentre Tino Carraro è don Abbondio. Il personaggio di Fra’ Cristoforo fu affidato a Massimo Girotti. In tutto furono impiegati 157 attori e oltre 2 mila comparse. Per i costumi furono realizzati circa 1.400 abiti ricalcati rigorosamente in base alle stampe dell’epoca.
Manzoni così ricordava il periodo della scrittura dei Promessi sposi:
“Alzarsi ogni mattina con le immagini vive del giorno innanzi davanti alla mente, tirar fuori dal cassetto dello scrittoio qualcuno di quei soliti personaggi, disporli davanti a me come tanti burattini, osservarne le mosse e ascoltarne i discorsi, mettere in carta e rileggere, era per me un godimento così vivo come quello di una curiosità soddisfatta”.
Sandro Bolchi e Riccardo Bacchelli hanno fatto l’operazione opposta: ritirare fuori dal testo i personaggi per farli vivere in televisione rimanendo fedeli al romanzo manzoniano. Ne venne fuori uno degli sceneggiati di maggior successo e di più elevato rigore narrativo e fotografico della Rai. La prima puntata andò in onda il 1 gennaio 1967 alle 21 sul Programma Nazionale.
Le 8 puntate integrali, con un commento iniziale di Sandro Bolchi e Riccardo Bacchelli, sono disponibili nella fascia RaiTeche di RaiPlay.