Bruno Canfora (Milano, 6 novembre 1924 – Piegaro, 4 agosto 2017) è stato uno dei più noti direttori d’orchestra televisivi. Ha diretto l’orchestra in numerosi programmi Rai come “Studio Uno“, “Canzonissima“, “Sai che ti dico“, lavorando spesso con il regista Antonello Falqui. Nel video è a Studio Uno nel 1966 con le Gemelle Kessler che lo coinvolgono in un balletto.
Ha firmato come autore molti brani di successo come “Vorrei che fosse amore”, “Due note”, “Conversazione”, “Sono come tu mi vuoi” e “Brava”, interpretati da Mina. “Il ballo del mattone”, “Fortissimo”, “Il geghegè” eseguiti da Rita Pavone. È sua la sigla “Da-da-um-pa”, delle Gemelle Kessler.
È stato direttore artistico del Festival di Sanremo e presidente della commissione concorsi per l’orchestra di musica leggera e di ritmi moderni della Rai. A “Un disco per l’estate” 1965 firmò “Come si fa a non volerti bene” cantata da Domenico Modugno. Al Festival di Sanremo 1963 “Fermate il mondo”, interpretata da Joe Sentieri e Johnny Dorelli. Al Festival del 1968 scrisse “La vita”, interpretata da Elio Gandolfi e Shirley Bassey. Alla Mostra internazionale di musica leggera di Venezia nel 1965 partecipò con “L’ultima occasione”, portata al successo da Mina.
Ha diretto l’orchestra del Festival di Sanremo nel 1961, nel 1988 e nel1993; quella dell’Eurovision Song Contest nel 1991. Ha diretto più volte l’orchestra della Rai in occasione del “Premio Italia”, trasmesso in Eurovisione. Ha scritto le musiche di commedie musicali del duo Pietro Garinei e Sandro Giovannini. Ha partecipato ad alcuni musicarelli, interpretando sé stesso. Ha composto diverse colonne sonore di film. Con l’orchestra sinfonica del “Teatro Massimo” di Palermo eseguiva brani di jazz sinfonico. Si esibì più volte in tournée con arrangiamenti da lui curati, su musiche di Cole Porter, George Gershwin, Hoagy Carmichael e altri autori americani.
È apparso per l’ultima volta in video nel 1995 a “Papaveri e papere”, di Michele Guardì. È morto aa 92 anni a Piegaro.