È uno dei “mostri sacri” della comicità. Uno dei “mattatori” della commedia all’italiana con Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi. Ugo Tognazzi (Cremona, 23 marzo 1922 – Roma, 27 ottobre 1990) ha saputo attraversare senza timori vari decenni e generi dello spettacolo. Nella collezione “Tognazzi à la carte” alcuni delle sue più belle apparizioni televisive dagli anni ’50 agli anni ’90.
Nato a Cremona, Tognazzi inizia la sua carriera tra avanspettacolo e rivista, prima di approdare in televisione e poi al grande cinema. Fu proprio in televisione che la sua figura si fece nota presso il grande pubblico grazie, fra l’altro, alle sei edizioni del varietà cult “Un, due, tre…”, realizzato insieme a Raimondo Vianello.
Tognazzi fu uno dei protagonisti indiscussi della “stagione d’oro” della commedia all’italiana, la sua filmografia è un florilegio di ruoli estremamente differenziati: dal borghese pavido al seduttore, dal dirigente viscido al moralista ipocrita, fino allo sperimentale drammatico.
In televisione contribuì in modo originale alla costruzione del varietà come linguaggio e intrattenimento in Italia. Il suo approccio non era mai schematico: evitava la macchietta fine a sé stessa, pur reinventando personaggi caricaturali che diventavano specchio di una società in mutazione. Dietro la maschera dell’attore camaleontico, Tognazzi era anche un uomo con passioni forti. Amava la cucina e accoglieva amici e familiari con pranzi memorabili, “aveva la cucina nel sangue”, come amava dire. Nel video in evidenza il famoso sketch del 1968 “Io ti amo, io ti mangio” dedicato alla pasta asciutta.
Un curioso aneddoto sulla sua ironia: nel 1979 partecipò a uno degli scherzi mediatici più celebri, finse di essere arrestato dalle “Brigate Rosse” in una provocazione satirica orchestrata da una rivista, dimostrando come anche la sua immagine pubblica fosse parte di un gioco consapevole.
Ciò che rende Ugo Tognazzi interessante come soggetto per la memoria storica e culturale, è la sua capacità di essere “altro” rispetto alle etichette: attore comico e drammatico, regista, uomo di televisione, sperimentatore. La sua versatilità lo rende figura chiave per capire non solo il cinema italiano, ma l’evoluzione della televisione, della commedia, del costume degli anni ’50-’80.
In un’epoca in cui il cambiamento sociale era rapido – dal dopoguerra alla contestazione, dall’industrializzazione alle trasformazioni dei ruoli familiari – Tognazzi divenne interprete privilegiato di quella mutazione. I suoi personaggi mostravano le contraddizioni di una borghesia alle prese con nuovi desideri, nuovi ruoli, nuovi limiti.



