Scenografo, regista, sceneggiatore, scrittore, costumista, ma anche grande tifoso viola: Gian Franco Corsi (Firenze, 12 febbraio 1923 – Roma, 15 giugno 2019), in arte Zeffirelli, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dello spettacolo italiano e internazionale in tutte le sue forme, dal teatro all’opera lirica, dal cinema alla televisione. Rai Teche lo omaggia con un percorso attraverso i materiali dell’archivio Rai per raccontare la sua carriera artistica
In questo servizio per Mixer (1983) Zeffirelli nel giorno del suo sessantesimo compleanno è al Teatro della Pergola di Firenze, intento a dare gli ultimi ritocchi alla scenografia per la prima di Maria Stuarda con Rossella Falk e Valentina Cortese, pochi minuti prima dell’apertura delle porte. Il maestro è nel pieno della sua attività di scenografo e regista sul palco e dietro le quinte, tra prove, aggiustamenti scenici, commenti ironici, riflessioni esistenziali e ultimi consigli agli attori nei camerini.
Il teatro per me è il mondo dei balocchi, è continuare le fantasie e i deliri giovanili, infantili addirittura, continuare a sognare, continuare a divertirsi insieme…
La prima diretta dalla Scala: Otello 1976
Il 7 dicembre 1976 la Prima della Scala viene trasmessa per la prima volta in diretta TV, consentendo a milioni di spettatori di assistere all’Otello di Giuseppe Verdi diretto da Carlos Kleiber. Il cast è veramente stellare, a cominciare da Placido Domingo nel ruolo del protagonista e Mirella Freni nei panni di un’indimenticabile Desdemona. Le regie, sia quella teatrale che quella televisiva, così come i costumi e la scenografia non possono che essere affidate a Zeffirelli. In questo estratto dalla diretta le telecamere Rai ci portano dietro le quinte, alla scoperta della sala di regia con il poliedrico maestro. Scopriamo anche una tradizione inaugurale per addetti ai lavori: il taglio del nastro che assicura l’interruttore generale delle luci del teatro, che il sovrintendente Paolo Grassi effettua facendo gli scongiuri di rito.
L’incidente e la nomination di Romeo e Giulietta agli Oscar
Aprile 1969: il film Romeo e Giulietta di Zeffirelli, con Leonard Whiting e Olivia Hussey, è candidato agli Oscar. Il regista Zeffirelli non può però recarsi di persona a Los Angeles per assistere alla cerimonia di premiazione a causa dei danni causatigli da un incidente stradale: pochi mesi prima era nella Rolls Royce di Gina Lollobrigida con lei e Gian Luigi Rondi, sulla via per Firenze andando allo stadio per una partita della Fiorentina, quando l’auto precipitò in un burrone causandogli gravi fratture. In questi servizi lo vediamo, ancora con le medicazioni sul viso, passeggiare in un parco raccontando le proprie sensazioni per la candidatura e poi ascoltare via radio l’assegnazione dei premi insieme al costumista Danilo Donati, che vincerà l’ambito premio.
Gesù di Nazareth: i provini
L’indimenticabile kolossal televisivo “Gesù di Nazareth” (1977) richiese, per la produzione, otto mesi di riprese in Tunisia e in Marocco, due anni di lavorazioni, mille comparse di cui più di 200 con ruoli parlati, e si calcola che gli spettatori dell’epoca furono 400 milioni. In questo servizio vediamo il regista Zeffirelli intento a cercare e scegliere gli attori per il film sceneggiato, e in particolare per il ruolo del protagonista (che sarà poi affidato a Robert Powell) e quello di Maria (per la quale la scelta ricadrà su Olivia Hussey): qui a fare il provino è Diana De Curtis, la nipotina di Totò.
Viola d’amore
Un’inconsueta intervista non al regista né allo scenografo ma al tifoso di calcio: Zeffirelli parla della sua squadra del cuore, la Fiorentina. Il servizio andò in onda nel 1982 per Tam Tam.
Guarda su RaiPlay questi e molti altri contributi sul maestro fiorentino nell’antologia In arte Zeffirelli curata da Rai Teche, una nutrita raccolta che spazia, come l’arte di Zeffirelli, dal teatro di prosa ai suoi indimenticabili allestimenti di opere liriche, dalla produzione cinematografica al lavoro per la televisione. Il percorso attraverso i materiali dell’archivio Rai è al contempo un omaggio all’artista e un’occasione di riflettere, attraverso la guida di un maestro straordinario, sulla drammaturgia e sul cinema, sull’attualità italiana e sui rapporti culturali con l’estero, sull’arte e sulla vita.